Il 25 e 26 giugno si è tenuto a Reggio Emilia, alla Polveriera, il primo weekend di formazione dedicato al protocollo Pre-Texts, ideato da Doris Sommer (Harvard University) e sviluppato con il professor Pierluigi Sacco dell’Università di Chieti-Pescara, che utilizza la lettura come motore creativo e inclusivo per attivare processi collaborativi, rafforzare le competenze trasversali, favorire il team building e promuovere la leadership adattiva. Il 9 e 10 luglio a Desio (Monza) è in programma la seconda tappa. Nel frattempo, per saperne di più abbiamo fatto una chiacchierata con Valeria Pica dell’Università di Chieti-Pescara, docente del corso.
Chi sei e di cosa ti occupi?

Sono una ricercatrice in Sociologia dei processi culturali all’Università d’Annunzio Chieti-Pescara. Di formazione sono una museologa, prima di rientrare in accademia, ho lavorato per 20 anni in istituzioni museali nazionali e internazionali approfondendo soprattutto la narrazione del valore sociale dell’arte. Ho un forte interesse per l’interpretazione e la mediazione culturale, per lo sviluppo di metodologie che favoriscano il dialogo interculturale e creino occasioni di scambio e inclusione.
Con il Centro BACH (Bio-behavioural Arts and Culture for Health, Social Inclusion, and Sustainability) stiamo costruendo una rete internazionale di collaborazioni per promuovere programmi educativi e formativi sul cultural wellbeing, di cui Pre-Texts è il principale strumento di implementazione.
Ci racconti cosa significa Protocollo Pre-Texts e quali sono i suoi obiettivi?
Pre-Texts è una metodologia sviluppata da Doris Sommer, docente dell’Università di Harvard, per favorire lo sviluppo di capacità di lettura e del pensiero critico creando arte basata su testi; in Italia è stata introdotta da Pier Luigi Sacco, docente di Economia biocomportamentale all’Università d’Annunzio e Regional Director per l’Europa.
La metodologia stimola la creatività e la curiosità insita nella ricerca di soluzioni a problemi complessi, attraverso la lettura di un testo e attività correlate in forma laboratoriale. La struttura del protocollo si basa su alcune premesse concettuali capaci di aumentare il benessere psico-fisico e stimolare la collaborazione. In particolare, facendo leva sull’istinto ludico di ogni essere umano si può riscoprire il piacere collettivo che è spesso negato nei processi di apprendimento; utilizzare il movimento (e tutti i canali espressivi) aiuta a riacquistare il senso del proprio valore attraverso l’esperienza estetica per imparare ad ascoltare e ad ammirare sé stessi e gli altri.
Valorizzando le capacità creative ed espressive delle persone che partecipano, il protocollo ruota attorno all’idea di ripristinare l’essenza dell’apprendimento e dell’inclusione sociale attraverso il gioco collettivo e lo sviluppo della creatività. Sottolinea l’idea che nessun testo è intrinsecamente impossibile o noioso se affrontato con un metodo condiviso che sfrutta le capacità creative ed espressive che ognuno possiede. Tale approccio enfatizza la collaborazione all’interno di una comunità inclusiva, dove gli individui si impegnano insieme in un apprendimento giocoso, invece che nell’isolamento o nella competizione.
Pre-Texts non è solo una metodologia educativa, piuttosto una confluenza di pedagogie e filosofie trasformative che abbracciano vari continenti e secoli, dall’America Latina all’Europa. Dalla pedagogia dialogica e liberatoria di Paulo Freire, attraverso la democrazia drammatica e partecipativa di Augusto Boal, fino all’imperativo estetico e giocoso di Friedrich Schiller, si promuovono la creatività, il dialogo e il senso del gioco nel perseguimento dell’istruzione e del cambiamento sociale. “Fai arte con questo testo e rifletti sul processo” è lo spunto che attiva lo sviluppo cognitivo, creativo ed emotivo per i gruppi di partecipanti attraverso un metodo che prende spunto anche dalle riflessioni di Maria Montessori e John Dewey. Attivando un processo creativo a basso costo che comprende la lettura ad alta voce, la pubblicazione su un filo, il riciclo e l’improvvisazione di duelli poetici, Pre-Texts riconosce le culture locali come risorse per un apprendimento esteso e aperto a qualsiasi materia o ambito di ricerca.
Le nostre cooperative hanno iniziato questo percorso cosa hanno fatto in questa prima fase?
Abbiamo avviato un processo di conoscenza personale e di attivazione relazionale che prevede una sequenza in 5 fasi. Le fasi sviluppate dal protocollo sono pensate per contribuire a un miglioramento generale della persona favorendo la creazione artistica, la scoperta della curiosità, il recupero delle arti e pratiche locali e lo sviluppo del senso civico.
Nei primi incontri a Reggio Emilia abbiamo iniziato un percorso di avvicinamento al testo in cui una persona del gruppo ha letto ad alta voce alcuni brani selezionati tratti da “Il Barone rampante” di Calvino. La lettura ad alta voce deve avere un tempo tale da diventare quasi difficile o noiosa per chi ascolta, in modo da dimostrare che la creazione artistica promuove l’appropriazione del testo; nel frattempo gli altri partecipanti creano disegni o immagini che potrebbero essere le copertine del libro. L’ascolto combinato e la creazione di immagini sfruttano due pratiche latinoamericane come quella dei lectores (che leggono giornali nelle fabbriche di tabacco) e i più recenti Editoriales Cartonera (che riciclano cartone usato per costruire nuovi libri). Alla fine si appendono i disegni a un filo da biancheria con delle mollette e si commenta a turno il proprio elaborato, questa fase è fondamentale per cominciare a riconoscere e valorizzare le diversità di vedute: lo stesso testo può essere interpretato in modo differente da tutte le persone presenti e questo conduce a una prima riflessione su come, pur vivendo le stesse esperienze, spesso serbiamo ricordi e memorie differenti che sono determinate dalle nostre esperienze personali. Questo punto ritornerà in ogni passaggio e servirà ad avviare un processo di riconoscimento della diversità e del valore della singola esperienza per invitare le persone a sviluppare l’ascolto attivo e la capacità di restare nel momento presente per dare il giusto valore a ogni singola azione.
Abbiamo poi sperimentato alcune pratiche artistiche collaborative, in particolare la realizzazione di tableaux vivants in cui a gruppi si sceglieva un passaggio del testo e si impersonava la scena fornendo anche un’interpretazione corale. Questo passaggio serve anche a sviluppare la leadership adattiva e individuare modalità di collaborazione che possono essere estremamente utili anche in ambito professionale. Un aspetto rilevante è stato l’approccio intergenerazionale per la formazione dei gruppi formati che ha permesso uno scambio di vedute, opinioni e narrazioni molto produttivo. Un’altra pratica collaborativa è stata la scrittura di poesia collettiva, in cui – secondo il metodo del cadavre exquis – sono state elaborate frasi che poi hanno formato un componimento partendo sempre dal testo di Calvino. Sono emerse capacità di interpretazione, slanci creativi e virtù nascoste che hanno favorito un clima disteso, piacevole e sicuro in cui ci si sentiva liberati da vincoli e costrizioni sociali per poter dare spazio e tempo alla condivisione di pensieri e ricordi.



Non raccontarci troppo ma ci potresti anticipare qualcosa sui prossimi incontri?
Nei prossimi incontri a Desio ci spingeremo ancora oltre sperimentando nuove forme di creatività; avendo già sviluppato una profonda relazione interpersonale nelle sessioni precedenti, abbiamo posto le basi per consolidare un’intelligenza collettiva.
Se nelle fasi precedenti abbiamo creato arte dal testo rimanendo su un binario dato dalla storia di Calvino, nelle prossime fasi partiremo “per la tangente” e inviteremo tutte le persone del gruppo a condividere i loro gusti in relazione a musica, cinema e libri per accrescere il valore intellettuale e sociale della curiosità e delle differenze personali.
Invece di dissuadere i partecipanti dall’esplorare connessioni anche inverosimili al testo condiviso – come tendono a fare gli insegnanti convenzionali – con Pre-Texts si incoraggia la lettura libera e ampia in modo che, alla fine del percorso, avremo acquisito molteplici nuove conoscenze, avremo conosciuto meglio le persone del gruppo e avremo scoperto qualcosa in più di noi.
A chi consiglieresti di intraprendere questo percorso?
In realtà, a tutte le persone senza differenze di età, professione, status sociale o provenienza geografica. Il nostro gruppo di ricerca ha già realizzato numerosi laboratori e corsi di formazione in contesti molto diversi, da quello più naturale che può essere la scuola (dall’infanzia fino alle secondarie), con studentesse e studenti universitari, detenute e detenuti in istituti penitenziari, personale medico, performer, in Italia e all’estero. Il protocollo è molto duttile e adattabile, oltre a essere economicamente sostenibile, cosa che lo rende replicabile in ogni ambiente.
Inoltre, la valutazione della partecipazione ai laboratori ha indicato una serie di impatti positivi che vanno ben al di là del miglioramento della comprensione del testo (obiettivo primario della metodologia indirizzata a gruppi di studenti). Infatti, Pre-Texts genera una serie di effetti benefici in termini di salute e benessere mentale, principalmente sui giovani e, di conseguenza, sulle loro comunità. Dalle sperimentazioni già condotte si possono osservare benefici in ambiti diversificati, ma soprattutto in termini di inclusione sociale, miglioramento della salute mentale, esercizio al pensiero creativo, sperimentazione di modelli di innovazione sociale ed educazione inclusiva.
Pre-Texts è una fonte di empowerment attraverso un’interazione creativa tra pari non competitiva e non giudicante focalizzata sulla creazione artistica. I suoi benefici in termini di salute mentale e benessere sono il risultato di un preadattamento; sebbene Pre-Texts non sia stato creato per promuovere alcun obiettivo di impatto sociale se non quello di liberare la creatività collettiva, si è dimostrato estremamente efficace in questo proposito ed è stato di conseguenza ampiamente adottato come strumento di cambiamento sociale trasformativo. L’ambiente di apprendimento collaborativo e inclusivo creato da Pre-Texts si pone come una chiara alternativa agli ambienti sociali molto competitivi dove la competizione per l’approvazione e l’attenzione sociale spinge le persone a diventare estremamente aggressive, soprattutto nel caso di persone in difficoltà, emarginate o fragili. Pre-Texts capovolge letteralmente tali atteggiamenti antisociali (e le loro conseguenze negative), fornendo un ambiente sicuro in cui l’attenzione non è sulle proprie prestazioni, ma su ciò che le altre persone possono insegnarci semplicemente essendo loro stesse e mostrando modi diversi di essere creative. Sottolineando il gioco e l’apprendimento collettivo, Pre-Texts crea uno spazio in cui ogni individuo ottiene un riconoscimento del potenziale ancora inespresso, in modo che il semplice fatto di partecipare alle attività permetta a tutti di diventare eventualmente facilitatori, esprimendo il proprio talento, aumentando il senso di autostima e consentendo di assumere un ruolo attivo nella comunità.
La formazione Pre Texts, organizzata da CGM in collaborazione con AICCON e Università di Chieti-Pescara, è inserita all’interno del progetto “Cultura in movimento”, un nuovo modello di innovazione e cambiamento per le imprese sociali. Promuoviamo la cultura come leva strategica per il cambiamento sociale.