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Educazione News

L’infanzia di oggi e’ il futuro del nostro paese. I servizi educativi sono molto più di un bonus baby-sitting

L’infanzia di oggi è il futuro del nostro Paese.

I servizi educativi sono molto più di un bonus baby-sitting

La riflessione e le proposte di Giuseppe Bruno, Presidente Gruppo Cooperativo CGM

Quale futuro stiamo riprogettando se non ci occupiamo dell’infanzia?

Questo pensiero torni al centro del dibattito sulla Fase 2, perché la questione va ben oltre la ripresa, pure essenziale, della produttività. Ed è svilente pensare che il bonus baby-sitting possa rispondere ad un mero problema di “conciliazione famiglia-lavoro.

Da qualsiasi punto di vista, la toppa è peggio del buco. Perchè il bonus baby-sitting non solo non è la soluzione, ma alimenta lo stato di precarietà di molto operatori del settore socio-educativo, ne svilisce la professionalità vanificando il traguardo faticosamente conquistato dai nidi e scuole dell’infanzia paritarie: ovvero di essere luoghi di educazione dove è preso sul serio il futuro del nostro Paese.

E’ questa l’occasione per progettare modelli di ripresa efficaci e capaci di tutelare il tanto proclamato “superiore interesse dei bambini”, il nostro sistema educativo e di istruzione non difetta certo di competenze e modelli pedagogici di qualità. Occorre tenere in giusto conto, da un lato, un adeguato sostegno economico a tutta l’offerta 0/6 anni, dagli asili nido alle parità scolastiche, particolarmente danneggiati dalle chiusure e con prospettive di ripresa lontane, rallentate, o peggio, mortificate dall’asfissia debitoria delle strutture. Dall’altro, vi è l’assoluto bisogno di tutelare i bambini e le famiglie rispetto ai rischi che si corrono per la sicurezza, la qualità e la continuità dell’impegno di cura con interventi disallineati e parcellizzati.

Questo è un tema che appartiene a tutti, strutture sia private che pubbliche, dalle grandi metropoli ai piccoli centri delle aree interne. Si può archiviare l’idea del bonus baby-sitting e mettersi a lavorare per soluzioni flessibili in convenzione con il privato sociale autorizzato, che può reimpostare l’offerta educativa in servizi ibridi che si muovono in un continuum: dalla casa ai luoghi comunitari come i nidi, abitandoli magari in piccoli numeri, fasce orarie differenziate o altre scelte pratiche che incontrino gli standard di sicurezza che tutti abbiamo ben presenti. Bisogna ricordare che sono i servizi che vanno adattati alla vita e non viceversa.

Mi chiedo se non sia anche il momento di completare il pensiero di riforma del sistema 0/6. Ad esempio convogliando in un plafond dedicato le risorse attualmente parcellizzate tra asili nido, sezioni primavera, scuole paritarie, risorse rovinosamente “diffuse” che hanno solo l’effetto di rimarcare la differenza di trattamento e di responsabilità tra le diverse fasce d’età. Altrimenti mandiamo il progetto di riforma una volta per tutte in soffitta. Non è più credibile.

Penso che una riorganizzazione di queste risorse in favore di una ben più proficua continuità educativa non solo rafforzerebbe la presenza dei servizi, tanto nelle aree metropolitane che nelle aree interne, ma li renderebbero più accessibili e sostenibili, omogeneizzando l’offerta, la qualità e le possibilità di investimento delle famiglie in quello che è l’investimento più prezioso per il nostro futuro.

Quali possono essere alcune direttrici di lavoro?

  • Mantenere la dimensione collettiva del servizio come valore educativo irrinunciabile. Va accettata la sfida del distanziamento spaziale preservando la relazione tra coetanei. Bambini e ragazzi hanno bisogno di uno scambio fra pari, il solo mondo degli adulti va loro stretto. I bambini hanno bisogno di nuove competente spaziali e relazionali
  • Garantire la possibilità di uno scambio intergenerazionale immaginando luoghi come spazi di incontro dove nonni e bambini possano, in un ambiente educante, “imparare” a stare di nuovi vicini anche senza toccarsi;
  • Alimentare un continuum fra il progetto educativo del servizio e quello che avviene in famiglia con una co–costruzione e co–attuazione del percorso;
  • Sostenere la capacità anche animativa delle risorse parentali attribuendo loro la stessa valenza valoriale di quella educativa;
  • Assicurare la presenza di risorse professionali in grado di mantenere un approccio pedagogico–educativo anche all’interno di proposte temporalmente più brevi ed “estemporanee” rispetto a quelle “tradizionali”;
  • Sfruttare le risorse outdoor disponibili, cercando di tracciare una mappa territoriale di luoghi sicuri per i bambini e gli adolescenti.

Photo by cottonbro from Pexels

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News Welfare

Al via napoliwelfare

Al via napoliwelfare

La piattaforma che fornisce servizi di welfare ai tempi del Coronavirus

Napoli, 21 aprile 2020 – Il Covid-19 ha modificato in modo repentino la quotidianità obbligando i cittadini ad assumere stili di vita che richiedono nuovi modelli di protezione sociale. Non è ancora chiaro come cambieranno le nostre abitudini con l’avvio della fase 2 per la gestione dell’emergenza, ma la chiusura delle scuole e degli asili con la didattica a distanza, le forme di lavoro agile e di smart working per i genitori, unita alla solitudine che molte persone anziane e fragili si trovano a dover gestire rendono molto più difficile e complessa la gestione della quotidianità.

Per questo Gruppo Cooperativo CGM e Moving, hanno messo a servizio della comunità la loro esperienza maturata in ambito di welfare aziendale sviluppando piattaforme personalizzate di servizi alla persona. Dopo Biella, Matera, Sondrio e Rho (Milano), è attiva a partire da oggi la piattaforma napoliwelfare www.napoliwelfare.it che rappresenta un ulteriore segnale positivo dell’Italia cooperativa che nell’emergenza è stata in grado di riorganizzarsi offrendo una risposta adeguata ai nuovi bisogni.

La piattaforma napoliwelfare, realizzata insieme al consorzio Proodos ed il suo gruppo di soci e partners, racchiude una selezione di servizi welfare dedicati a varie fasce della popolazione: dai bambini, agli anziani, alle famiglie, agli adulti e alle persone con disabilità.

All’interno della piattaforma è possibile scegliere tra tantissimi servizi sempre in aggiornamento. Sono disponibili servizi di intrattenimento ludico-educativo come la caccia al tesoro virtuale e tutoring online per la gestione dei compiti. La piattaforma comprende inoltre servizi di assistenza a domicilio ad anziani e disabili e servizi di supporto psicologico/emotivo rivolto ai caregivers, ai genitori, ai lavoratori e agli adulti. E infine sostegno alla genitorialità, babysitting e mediazione familiare e attività per tutta la famiglia come allenamenti virtuali da farsi a casa.

“Oggi più che mai siamo chiamati a mettere in campo la nostra capacità di resilienza, sentendo forte la responsabilità di essere il cuore pulsante della società. Questa emergenza ci ha in qualche modo costretti a velocizzare quei processi di innovazione già avviati nelle nostre organizzazioni che, ancora una volta, si son fatte carico delle persone più a rischio e si son fatte trovare pronte per dare risposte immediate ai nuovi bisogni. Con napoliwelfare proponiamo uno strumento intuitivo ed efficace con un paniere di servizi mirati a non lasciare indietro nessuno e ad aprire ampi spazi di partecipazione. Siamo certi che, con questa nuova piattaforma, abbiamo messo un ulteriore tassello per lo sviluppo di comunità coese ed includenti, sempre al passo coi tempi” – spiega Mario Sicignano, Presidente Consorzio Proodos.

I servizi sono stati modificati sia nei contenuti che nelle modalità di acquisto ed erogazione per poter rispondere alle nuove esigenze e secondo le modalità stabilite dalle autorità. Si tratta quindi di prestazioni a distanza oppure, laddove possibile, a domicilio. I prezzi, inoltre, sono stati il più possibile calmierati per garantire la massima accessibilità a tutte le fasce di reddito e sono eventualmente rimborsabili secondo le modalità stabilite dai decreti emanati o in corso di emanazione da parte del Governo nazionale.

Al centro di questa operazione, oltre alla prossimità, è in primo piano anche la qualità dei servizi, che rimane requisito centrale per tutta l’offerta di welfare che CGM mette a disposizione in piattaforma e che viene certificata grazie alle direttive della prassi tecnica sui servizi alla persona, di cui CGM si è fatto promotore insieme a UNI.

Grazie a un layout intuitivo è possibile navigare tra i vari servizi offerti, trovare quello più indicato e perfezionare l’acquisto direttamente con carta di credito o pagamento digitale.Scopri napoliwelfare

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Educazione Formazione

Webinar | Le imprese sociali dell’educazione: spunti e stimoli per resistere oggi e ripartire domani

Le imprese sociali dell’educazione: spunti e stimoli per resistere oggi e ripartire domani

Si terrà venerdì 17 aprile alle 10.30 lo speciale appuntamento online che coinvolge i professionisti dell’area educazione della rete CGM.

In questo tempo di chiusura obbligata dei servizi educativi nella loro accezione tradizionale ci piacerebbe condividere con voi buone prassi non solo rispetto alla riorganizzazione delle attività e dei servizi che permettano la continuità delle relazioni educative, di cura, di assistenza con i piccoli utenti, le loro famiglie e le comunità, ma anche, e soprattutto, avere l’occasione di rileggere le esperienze e massimizzare gli apprendimenti di queste settimane.

Venerdì 17 aprile  rileggeremo assieme sia le esperienze educative di questo periodo, ma anche i nuovi bisogni delle famiglie e come tutto ciò si possa tradurre in un ri-orientamento dei servizi.
Ci guideranno nel focus Laura Malavasi, pedagogista, Francesca Battistoni, esperta in innovazione sociale: ci aiuteranno a fare tesoro di ciò che di positivo viene creato, proposto e sperimentato in questo tempo “sospeso”.
Dialogherà con loro Flaviano Zandonai.

Per iscriverti clicca qui

• La formazione è gratuita e aperta esclusivamente alla rete CGM.
• Il webinar si svolgerà tramite l’applicazione Microsoft Teams.
• Gli iscritti riceveranno un invito via mail con link per accedere al webinar in modalità OSPITE

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News Welfare

Servizi territoriali ed educazione digitale a portata di click con rhowelfare.it

Servizi territoriali ed educazione digitale a portata di click con rhowelfare.it

Rho (Milano), 14 aprile 2020 – La grande emergenza che stiamo vivendo ha modificato in modo repentino la quotidianità obbligando i cittadini ad assumere stili di vita che richiedono nuovi modelli di protezione sociale. La chiusura momentanea delle scuole e degli asili, le forme di lavoro agile e di smart working per i genitori, unita alla solitudine che molte persone anziane e fragili si trovano a dover gestire rendono molto più difficile e complessa la gestione della quotidianità.

Per questo Gruppo Cooperativo CGM e Moving, hanno messo a servizio della comunità la loro esperienza maturata in ambito di welfare aziendale sviluppando piattaforme personalizzate di servizi alla persona. Dopo Biella, Matera, e Sondrio è attiva a partire da oggi la piattaforma rhowelfare www.rhowelfare.it che rappresenta un ulteriore segnale positivo dell’Italia cooperativa che nell’emergenza è stata in grado di riorganizzarsi offrendo una risposta adeguata ai nuovi bisogni.

La piattaforma rhowelfare, realizzata insieme a Stripes Cooperativa Sociale Onlus, racchiude una selezione di servizi welfare dedicati a varie fasce della popolazione: dai bambini, agli anziani, alle famiglie, agli operatori sanitari,

All’interno della piattaforma è possibile scegliere tra tantissimi servizi sempre in aggiornamento. Sono disponibili servizi di intrattenimento ludico-educativo e tutoring online per la gestione dei compiti per i più piccoli, ma anche servizi di educazione digitale destinati ad insegnanti e anziani.

La piattaforma comprende inoltre servizi di supporto psicologico/emotivo rivolto ai sanitari in prima linea per l’emergenza e per i cittadini, supporto alla genitorialità e alle neomamme e neopapà per consulenze sull’allattamento o per le cure necessarie nei primi mesi di vita di un bambino, supporto babysitter. E infine attività per la famiglia ma adatte anche ai più piccoli come lo yoga e la lettura di favole online.

In questo momento di emergenza abbiamo avvertito sin da subito la necessità di fornire risposte straordinarie ai bisogni delle famiglie e dei loro bambini e ragazzi. Ma non solo, la nostra proposta di servizi di welfare ha cercato di leggere l’attuale situazione e di interpretare le nuove necessità di alcune persone o figure professionali: penso agli insegnanti, agli operatori sanitari, ai caregivers o anche solo ai neogenitori che si stanno trovando a vivere un momento di grande gioia in un periodo così complicato. Con questa piattaforma, con rhowelfare, la cooperativa Stripes ha scelto di esserci sin da subito per stare accanto alle persone come fa quotidianamente nei servizi, nei progetti, perché questa è la nostra mission, e in generale quella di tutto il terzo settore” – spiega Dafne Guida, Presidente e Direttore Generale di Stripes cooperativa sociale onlus.

I servizi sono stati modificati sia nei contenuti che nelle modalità di acquisto ed erogazione per poter rispondere alle nuove esigenze e secondo le modalità stabilite dalle autorità. Si tratta quindi di prestazioni a distanza oppure, laddove possibile, a domicilio. I prezzi, inoltre, sono stati il più possibile calmierati per garantire la massima accessibilità a tutte le fasce di reddito e sono eventualmente rimborsabili secondo le modalità stabilite dai decreti emanati o in corso di emanazione da parte del Governo nazionale.

Al centro di questa operazione, oltre alla prossimità, è in primo piano anche la qualità dei servizi, che rimane requisito centrale per tutta l’offerta di welfare che CGM mette a disposizione in piattaforma e che viene certificata grazie alle direttive della prassi tecnica sui servizi alla persona, di cui CGM si è fatto promotore insieme a UNI.

Grazie a un layout intuitivo è possibile navigare tra i vari servizi offerti, trovare quello più indicato e perfezionare l’acquisto direttamente con carta di credito o pagamento digitale.

*Photo by Alexander Dummer on Unsplash

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Formazione

Webinar | La gestione della privacy tra tutela della salute e rispetto degli adempimenti

La gestione della privacy tra tutela della salute e rispetto degli adempimenti

Sistemi di Gestione

Nel webinar approfondiremo

  • Le “nuove” pratiche richieste oggi da parte del sistema sanitario alle imprese sociali nella gestione dei servizi e accorgimenti utili da parte dei datori di lavoro
  • Le piattaforme per la didattica a distanza dal punto di vista della tutela della privacy soprattutto di chi le utilizza (minori in primis)
  • Le mappature epidemiologiche e il contact tracing: il parere del garante sulla possibilità di utilizzare applicazioni idonee a tracciare i contagiati.
  • Il difficile equilibrio tra tutela della salute e diritti individuali.
  • La privacy e alcuni spunti per difendersi dalle truffe on line

Con Daniele Consoletti, avvocato esperto di sistemi privacy
15 aprile 2020
Ore 15.00 – 16.30

• La formazione è gratuita e aperta esclusivamente alla rete CGM.
• Il webinar si svolgerà tramite l’applicazione Microsoft Teams.
• Gli iscritti riceveranno un invito via mail con link per accedere al webinar in modalità OSPITE

Per informazioni e iscrizioni
simona.taraschi@cgm.coop

Programma completo 

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Finanza

Mano pubblica per la finanza etica

Mano pubblica per la finanza etica

Indirizzare le risorse a sostegno delle imprese sociali e anche di altre organizzazioni del terzo settore

Di Francesco ABBA’ e Flaviano ZANDONAI

In questa fase storica le possibilità per un mercato finanziario “etico” sono legate, in primo luogo, alla sussistenza delle condizioni minime di mercato. Ovvero di una domanda e un’offerta che oggi, e soprattutto nel futuro prossimo, rischiano non tanto di non incontrarsi in una qualche arena di scambio, ma di non essere proprio in grado di esprimersi. Una prima declinazione dell’eticità dovrebbe quindi consistere nel creare le condizioni minime affinché investitori e imprenditori possano operare grazie a strumenti di mitigazione del rischio che non potranno che essere pubblici.Una volta garantite le condizioni minime per poter operare, il carattere etico potrebbe essere ulteriormente declinato, e in modo più mirato, come finanza sociale ovvero un segmento del mercato finanziario che risponde alle esigenze di imprese sociali e anche di altre organizzazioni di terzo settore non necessariamente di natura imprenditoriale come associazioni, fondazioni, ecc. Il perché di questa focalizzazione è piuttosto semplice: questo segmento verrà probabilmente stravolto dalla crisi in atto. Un passaggio che segnerà in modo netto un prima e un dopo. Il prima infatti era una nicchia che per quanto ridotta in termini dimensionali si manifestava comunque dinamica e affidabile, anche se forse non così “assetata” di risorse finanziarie. Organizzazioni impegnate soprattutto nell’erogazione di servizi sociali in outsourcing della Pubblica Amministrazione, ma anche con capacità di sviluppare filiere “proprietarie” all’interno di mercati privati come ad esempio agricoltura e turismo sociale, welfare aziendale, social housing, produzione culturale. Organizzazioni volontaristiche e imprese sociali dotate di una buona capacità progettuale e con l’esigenza di accedere a risorse finanziarie tagliate su misura, soprattutto per quanto riguarda la capacità di valutazione dei progetti da sottoporre a finanziamento e di combinazione delle risorse finanziarie con altre di natura filantropica e donativa oltre che apportate dalle stesse organizzazioni attraverso ricapitalizzazione e cofinanziamento. Elementi di peculiarità operativa quindi – e non solo di missione – che nel corso del tempo hanno portato alla nascita di un ricco e variegato ecosistema finanziario dedicato e dominato in gran parte da soggetti bancari (e quindi dalla finanza di debito), ma che di recente si stava arricchendo anche di un’offerta di capitale di rischio grazie a fondi di equity di impact investing costituiti anche grazie a risorse europee. Il tutto condito con un sistema di servizi non finanziari – formazione, consulenza, ricerca & sviluppo, ecc. – volti a realizzare strategie di capacity building affinché il settore potesse compiere un salto di qualità soprattutto per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e la scalabilità dei propri modelli di servizio.

Come sarà il dopo?

Se questo, a grandi linee, era il prima, come sarà il dopo? La risposta non è semplice e necessariamente viene anche dal “durante” ovvero dal modo in cui le imprese sociali e gli altri enti di terzo settore stanno operando e, al tempo stesso, sono colpiti dalla crisi in atto. Da questo punto di vista il problema principale è che la pur comprensibile “sanitarizzazione” della pandemia sta lasciando molto scoperti altri ambiti di welfare nei quali operano molte di queste organizzazioni: servizi sociali, assistenziali, educativi sono oggi chiusi o fortemente compromessi dal contagio senza che, per ora, vi sia stata l’attenzione necessaria da parte delle istituzioni governative rispetto alla tenuta di questi presidi, ad esempio dotando gli operatori degli indispensabili e introvabili dispositivi di protezione individuale. Il risultato non è uno stato fortemente critico che, come ricordava recentemente l’economista Stefano Zamagni, investe certamente le organizzazioni del settore, ma più in generale la tenuta dei sistemi di protezione sociale nel loro complesso, sia nella fase attuale che, probabilmente, in quella futura.

Da questi apprendimenti, seppur parziali, emergono quindi alcune sfide cruciali che riguarderanno anche il mercato della finanza sociale a livello di tenuta ma anche, più in generale, di significato e di ruolo all’interno di un quadro socioeconomico profondamente mutato.

I punti seguenti tentano di identificare tali sfide intorno alle quali andrebbe costruita un’agenda strategica e operativa da parte di tutti gli attori in campo, in particolare quelli che operano sul fronte dell’offerta finanziaria e i corpi intermedi del settore.In primo luogo è necessario costruire strumenti finanziari ad hoc per la ricostruzione di un settore che probabilmente “lascerà sul campo” molte organizzazioni. Rispetto al design di questi strumenti il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale, sia per la loro implementazione sia per la durata dei finanziamenti, ad esempio riconfigurando completamente strumenti di finanza pubblica intermediata da soggetti di finanza sociale come Italia Economia Sociale, una misura a favore di imprese sociali gestita da Invitalia ma che fino ad oggi è riuscita solo in piccola parte a impiegare gli oltre 200 milioni di euro a disposizione.In secondo luogo è necessario rinforzare i meccanismi di mutualità all’interno delle reti più evolute dell’impresa sociale e del terzo settore, sia a livello locale che nazionale. In questo ambito infatti “fare rete” rappresenta un asset rilevante non solo per esigenze di rappresentanza ma anche per alimentare lo sviluppo. In questo senso però è necessario semplificare i meccanismi di adesione e le modalità di scambio delle risorse come dimostra l’esperienza del Gruppo cooperativo Cgm e del suo braccio finanziario Cgm Finance che negli ultimi 25 anni ha coinvolto oltre 400 imprese sociali italiane sia come apportatrici di risorse che come destinatarie di finanza per progetti d’investimento e non semplicemente per la gestione ordinaria.

In terzo luogo è necessario un upgrade, anche in termini di apporto di risorse, per azioni di capacity building chiamate a potenziare le capacità di queste organizzazioni in contesti che, a differenza del passato recente, saranno più discontinui e turbolenti. Si tratterà quindi di gestire complesse e dolorose chiusure e ristrutturazioni, ripensando profondamente anche i modelli organizzativi e di governance delle imprese sociali in particolare, rendendoli più coesi al fine di operare con la necessaria consapevolezza e rapidità scelte di innovazione sempre meno incrementali e sempre più di rottura.

Infine si può identificare anche una sfida per le risorse di equity ovvero sostenere, oltre a startup sociali di nuova generazione, anche i processi di ristrutturazione aziendale e rilancio dell’imprenditoria sociale “tradizionale” puntando sulle sue risorse umane e tecnologiche interne e magari favorendo processi di reale convergenza e fertilizzazione con la nuova imprenditoria sociale “nativa” nel nuovo scenario. Fino ad oggi, infatti, i percorsi di open innovation e coinvestimento tra startup e imprese sociali si sono limitati a progetti pilota piuttosto che a vere e proprie partnership per un nuovo social business. Ora però non è più il tempo della sperimentazione, pena il rischio di perdere una fetta consistente di imprenditoria in campo sociale che ha reso l’Italia uno dei paesi europei più avanzati in questo settore.*Articolo pubblicato su Investire Today, supplemento del mese di aprile 2020 di InvestirePhoto by Matheus Viana from Pexels

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Formazione News

Webinar | La gestione del rischio clinico nei servizi delle imprese sociali

La gestione del rischio clinico nei servizi delle imprese sociali

Sistemi di Gestione

Abstract

Identificare i fattori che determinano il rischio clinico, analizzarli, valutarli e definire le strategie per governarli sono processi che diventano ancora più nevralgici alla luce della situazione che ci ha letteralmente travolti in questo periodo

Il webinar si propone di fornire gli strumenti base di risk management e costruire un linguaggio comune per una efficace gestione del “rischio clinico”.

  • cosa significa gestione del rischio e quali sono i passaggi metodologici fondamentali
  • approccio proattivo e reattivo
  • come impostare un processo di risk assessment
  • cosa si intende per incident reporting
  • eventi avversi (e sentinella ) … la loro gestione e la loro importanza nel processo di risk management
  • come e quanto incide il Fattore Umano

Con Mario Iesurum, formatore e consulente esperto in risk management
8 aprile 2020
Ore 15.00 -16.30Il programma puoi scaricarlo a questo linkRicordiamo che
• La formazione è gratuita e aperta esclusivamente alla rete CGM.
• Il webinar si svolgerà tramite l’applicazione Microsoft Teams.
Gli iscritti riceveranno un invito via mail con link per accedere al webinar in modalità OSPITE.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a
simona.taraschi@cgm.coop

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News Welfare

Cura italia. Una piattaforma gratuita pensata per i comuni italiani

Cura italia. Una piattaforma gratuita pensata per i comuni italiani

Lo strumento digitale per erogare buoni spesa ai più bisognosi

Milano, 2 aprile – “I Comuni del nostro Paese sono le Istituzioni più prossime ai cittadini e quelle che, ogni giorno, si trovano a dover affrontare le esigenze pratiche e immediate della popolazione.  In questa fase di emergenza, abbiamo deciso di mettere a disposizione gratuitamente la nostra infrastruttura digitale per aiutare i Comuni a erogare i buoni spesa per le persone più fragili”, dichiara Giuseppe Bruno Presidente CGM

L’iniziativa denominata “Cura Italia” (curaitalia.cgmwelfare.it) è ideata per i Comuni italiani al fine di erogare i buoni spesa ai cittadini come previsto dal DPCM 28 marzo 2020. La piattaforma si candida a essere uno strumento digitale pratico e semplice per l’erogazione dei buoni spesa alle persone più fragili.

Il portale permette ai Comuni una gestione facilitata permettendo loro di raccogliere online le richieste da parte dei cittadini, ottenere una puntuale verifica dei soggetti che effettivamente hanno una necessità e l’immediata attivazione dei buoni spesa alimentari per i soggetti realmente bisognosi.

I cittadini selezionati hanno a disposizione un proprio account e il Comune potrà controllare in tempo reale gli utilizzi e i consumi dei buoni spesa. Inoltre la piattaforma semplifica anche il lavoro del terzo settore e della cooperazione territoriale impegnati nella distribuzione.

Cgm ha sottoposto ad ANCI una proposta di accordo finalizzato a mettere a disposizione gratuitamente per tutti i Comuni italiani questo strumento. Già oggi il Comune di Piazzola sul Brenta (Padova) ha deciso di utilizzare la piattaforma digitale promossa da cgmwelfare per l’erogazione di buoni spesa digitali: www.welfarebenecomune.it.

“Abbiamo quindi pensato di realizzare per i Comuni italiani una piattaforma che permetta loro di gestire con facilità un’ulteriore incombenza legata all’emergenza Coronavirus. Forti dell’esperienza maturata in alcuni comuni della Lombardia e del Veneto pensiamo che, come già avvenuto per le prestazioni dei servizi alla persona, si possa realizzare un’identica modalità di gestione dei buoni spesa attraverso le opportunità offerte da questo portale”, dichiara Martina Tombari Responsabile cgmwelfare

Nella prima fase dell’emergenza, il Gruppo Cooperativo CGM ha scelto di mettere a servizio delle comunità l’esperienza maturata in campo di welfare aziendale e territoriale, implementando soluzioni tecnologiche e organizzative adatte a garantire di raggiungere i cittadini con servizi di cura essenziali.  Sono state avviate tre sperimentazioni di piattaforme dedicate al welfare territoriale (a Biella, Sondrio e Matera) e da questi progetti pilota è stato possibile trarre importanti elementi di apprendimento, riconducibili all’adattamento dei servizi di welfare al contesto, alla duttilità dello strumento digitale e alla velocità con cui questo può rispondere alle esigenze mutate delle comunità.Vai a curaitalia.cgmwelfare.itPhoto by Herr Bohn on Unsplash