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SerHub è on-line. Per un terzo settore protagonista della transizione energetica

Ristrutturazioni sostenibili nel Terzo Settore? Novità dal progetto Social Energy Renovations (SER). On-line il nuovo sito di SerHub, da cui è possibile chiedere informazioni per un accompagnamento personalizzato su progetti di efficientamento degli edifici sociosanitari ed educativi. I servizi: consulenza finanziaria, consulenza fiscale e assistenza tecnica. Per cooperative protagoniste della rivoluzione energetica e sociale.

SerHub è on-line. Il progetto di Social Energy Renovations (SER) che stimola la ristrutturazione sostenibile nel Terzo Settore, ha un nuovo sito da cui è possibile chiedere informazioni per un accompagnamento personalizzato su progetti di efficientamento degli edifici sociosanitari ed educativi.

SerHub è un progetto che ci vede coinvolti tra i fondatori, insieme alla nostra società strategica CGM Finance, alla società di investimento GNE Finance e al Consorzio Fratello Sole.

L’obiettivo di SerHub? Progettare, istituire e implementare un innovativo meccanismo di finanziamento del de-risking che comporti il finanziamento e la standardizzazione tecnica, l’aggregazione dei progetti, la valutazione dell’impatto sociale e il rafforzamento del credito.  In questo modo, le imprese sociali hanno accesso a ristrutturazioni sostenibili a prezzi accessibili, insieme all’assistenza tecnica, mentre gli investitori hanno accesso a investimenti sicuri e ad alto impatto, in linea con i criteri ESG e di investimento a impatto. 

  • 200 milioni di investimenti in energia pulita da generare in cinque anni
  • 893 tonnellate di emissioni di Co2 risparmiate
  • massiccio impatto sociale: mitigazione della povertà energetica, miglioramento dell’uguaglianza sociale, salute, benessere, produttività, alfabetizzazione finanziaria e coesione sociale complessiva. 
  • Consulenza finanziaria
  • Assistenza tecnica
  • Consulenza fiscale
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Finanza News Welfare

Welfare aziendale, c’è la partnership tra CGMoving e Banca Etica

Importante collaborazione tra la nostra società strategica CGMoving e Banca Etica, per offrire servizi di welfare aziendale attraverso la piattaforma WelfareX a soci e clienti della Banca. L’1% dei ricavi derivanti dai contratti di welfare aziendale, o altri contratti di consulenza, sarà destinato ad un fondo di solidarietà a sostegno di realtà del terzo settore.

“Il welfare aziendale deve risultare un investimento vantaggioso sia per l’azienda, sia per i beneficiari”. Nelle scorse settimane è stata annunciata una importante collaborazione tra la nostra società strategica CGMoving e Banca Etica, per offrire servizi di welfare aziendale attraverso la piattaforma WelfareX a soci e clienti della Banca.

“Sempre più soci e clienti – è intervenuto Marco Grassi dell’Ufficio Consulenza Investimenti e Bancassicurazione di Banca Etica ad un recente convegno di WelfareX – ci chiedono servizi dedicati ai propri dipendenti. C’è un incremento di attenzione delle imprese rispetto al proprio capitale umano. Sempre di più, le buone conciliazioni vita-lavoro, come le buone assistenze e i buoni servizi per i dipendenti, sono diventati una cifra distintiva per attrarre nuove risorse e anche per trattenere quelle che ci sono già, laddove la leva della retribuzione non è sempre agibile”. 

A febbraio del 2023, dunque, Banca Etica ha avviato una ricerca tra i provider di piattaforme. “Avevamo bisogno di compagni di strada con cui intenderci su questo tipo di progettualità e abbiamo trovato CGMoving e WelfareX – ha continuato Marco Grassi – Per questo gli elementi caratterizzanti del rapporto con CGMoving per la promozione di WelfareX non sono tanto sui servizi di piattaforma, comunque interessanti e particolari rispetto ad altre piattaforme, ma sulla capacità di rendere fruibile il servizio anche a chi magari se lo sente lontano. Abbiamo lavorato affinché questa iniziativa non fosse possibile solo in presenza di premi da erogare, ma più in presenza di una diversa modalità di intendere il rapporto di lavoro con i propri dipendenti o collaboratori”. Per questo motivo, la proposta è stata diversificata su diversi livelli.

“Un altro aspetto interessante di questa partnership è che vi sarà la possibilità per i soci in rete di Banca Etica, ovvero le piccole imprese, le botteghe, gli artigiani e le cooperative che attraverso Banca Etica propongono prodotti e servizi a prezzi speciali, di essere anche loro sulla piattaforma WelfareX”, ha aggiunto Marco Grassi.

Un tema aggiuntivo in corso di sviluppo è quello della messa a disposizione in piattaforma da parte di Banca Etica di prodotti e servizi di educazione finanziaria o di prima facilitazione nell’accesso al credito o ancora di previdenza o di protezione salute. 

La partnership, inoltre, si fonda su un impegno condiviso: destinare l’1% dei ricavi derivanti dai contratti di welfare aziendale, o altri contratti di consulenza, a un fondo di solidarietà a sostegno di realtà del terzo settore.

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Eventi Finanza

PNRR Italia Domani e cooperative sociali – webinar

PNRR Italia Domani
Cooperative sociali e la sfida dell’attuazione

Un webinar dedicato alla genesi, al funzionamento, alle caratteristiche e alle opportunità del PNRR #ItaliaDomani organizzato insieme a Fondosviluppo e in collaborazione con Confcooperative Nazionale.

Gli ospiti

Introduce l’incontro Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative

Intervengono
Germana Di Domenico, Dirigente presso il Ministero Economia e Finanze – Dipartimento del Tesoro
Giorgio Centurelli, Ministero Economia e Finanze – Ragioneria generale dello Stato
Giuseppe Daconto, Economista presso Fondosviluppo
Vincenzo De Bernardo, Direttore di Confcooperative Federsolidarietà
Paolo Venturi, Direttore Aiccon

Conclude i lavori
Giuseppe Bruno, Presidente Consorzio Nazionale CGMProgramma completoIscriviti qui

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Finanza Formazione

Un webinar sugli strumenti finanziari per l’impresa sociale

Strumenti per la patrimonializzazione e il sostegno agli investimenti per le imprese sociali

Le opportunità in un panorama vasto e complesso.

Dalla finanza di impatto ai social bond, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un proliferare di strumenti finanziari specificatamente destinati all’impresa sociale, senza che a ciò abbia corrisposto la necessaria consapevolezza dell’utilità di ciascuno e le caratteristiche che lo rendano preferibile ad un altro.

Alle misure di sostegno istituzionali si affiancano anche molteplici strumenti finalizzati alla capitalizzazione e alla raccolta di capitale di debito, che si sono sempre più strutturati nel corso degli ultimi anni con importanti esempi di successo

Questi temi saranno oggetto il 15 settembre di un webinar gratuito organizzato insieme a Scuola di Impresa Sociale e Consorzio SiR, in cui se ne darà una rappresentazione invitando a un tavolo di confronto alcuni dei soggetti più rappresentativi.

Con la moderazione di Francesco Abbà, presidente di CGM Finance, cercheremo di tracciare le opportunità più interessanti.

 

Quando

15 settembre 2021
Dalle ore 14.30 alle ore 17.30

 

Destinatari

Il webinar è rivolto a dirigenti, responsabili amministrativi ed operatori delle funzioni contabili, amministrative  e finanziarie che operano nelle imprese sociali.

Iscrizioni e programma

Le iscrizioni e il programma completo dell’incontro saranno presto disponibili. Se sei interessato al webinar e vuoi essere certo di non perderti le future comunicazioni,

 

Per informazioni

Sara Silvestro
sara.silvestro@scuolaimpresasociale.orgPre-iscriviti qui

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Finanza News

CGM Finance sottoscrive un nuovo accordo con l’European Investment Fund (EIF)

CGM Finance sottoscrive l’accordo per un nuovo strumento di garanzia con l’European Investment Fund

CGM Finance ha sottoscritto un nuovo accordo con l’European Investment Fund (EIF) per l’attivazione di un nuovo strumento di garanzia: il Pan-European Guarantee Fund (EGF). L’EGF fa parte del pacchetto generale di misure concordato dall’Eurogruppo il 9 aprile 2020 e ulteriormente approvato dal Consiglio Europeo il 23 aprile 2020.

Obiettivo

L’obiettivo dell’EGF è rispondere all’impatto economico della pandemia di COVID-19 garantendo che le imprese degli Stati membri partecipanti dispongano di liquidità a breve termine sufficiente per superare la crisi e siano in grado di continuare la propria crescita e sviluppo nel medio-lungo periodo. L’EGF, con una dimensione mirata di 25 miliardi di Euro in caso di contributi di tutti gli Stati membri dell’UE-27, è gestito dal gruppo BEI.

Il ruolo di CGM Finance

Terminato il periodo di due diligence, il FEI ha selezionato CGM Finance come intermediario finanziario.
Questo significa che il braccio finanziario di CGM potrà erogare finanziamenti alle PMI e Mid-Cap, che rispondono ai criteri di ammissibilità, con garanzia rilasciata dal FEI.
A fronte di questa garanzia, i cui costi sono sostenuti da CGM Finance, questa si impegna ad applicare condizioni vantaggiose che trasferiscano il beneficio finanziario alla controparte finanziata: ci saranno importanti sconti sul tasso di interesse dell’entità variabile a seconda del tasso iniziale diversamente applicato.

Gli interessati che desiderano presentare una richiesta di finanziamento possono contattare CGM Finance per verificare se corrispondono ai criteri di ammissibilità.

Tel. +39 030 28 07 466
info@cgmfinance.it

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Eventi Finanza

Filantropia ed economia sociale: il primo digital talk del SEOC

In attesa dell’evento di formazione residenziale a Venezia, Gruppo Cooperativo CGM e Opes-Lcef organizzano un ciclo di appuntamenti di formazione e riflessione online articolati in 4 diversi format:

Digital talk
Momenti di dialogo e confronto tra le più importanti voci del panorama dell’imprenditoria sociale

Storytelling
Dirette social in cui le imprese sociali si raccontano, nel tempo di un caffè dopo pranzo

Workshop
Palestre di apprendimento attivo online dove guidati da esperti workshop leader sarà possibile apprendere facendo

Video
Il punto di vista di mentor, speaker, esperti del settore su Planet & People e imprenditoria sociale

 

Filantropia ed economia sociale: nuove mappe in tempo di emergenza e ricostruzione

Venerdì 12 marzo alle ore 16.30 

In un’epoca così fragile e complessa come quella attuale, in cui sempre più forti si fanno le necessità di sostenere realtà imprenditoriali a vocazione sociale, ma sempre più limitate risultano essere anche le risorse da investire in questa direzione:

  • È possibile per il mondo della filantropia elaborare nuovi modelli virtuosi capaci di rigenerare le risorse?
  • E al contempo è pensabile che imprese sociali e a impatto riescano a sposare una nuova idea in cui il sostegno ricevuto possa essere riconvertito in supporto per altre realtà similari?

Nel digital talk si discuterà di questo e di nuovi strumenti finanziari

Dialogano
Chiara Boroli- Fondazione De Agostini
Elena Casolari- Fondazione Opes-Lcef
Felice Scalvini -Fondazione Asm
Domenico Bizzarro -Cooperativa La Rete
Teresa Scorza -Cooperativa Namasté

 

International guest
•Maarten Derksen -DOEN Foundation

 

Conduce
•Carola Carazzone -Assifero/Dafne

Iscrizioni qui

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Eventi Finanza

Impact integrity: ciclo webinar sulla misurazione di impatto sociale nella finanza

Impact integrity: ciclo webinar sulla misurazione di impatto sociale nella finanza

Un ciclo di webinar organizzato da Social Impact Agenda per conoscere le esperienze più innovative del panorama internazionale rispetto all’integrazione della misurazione d’impatto sociale negli strumenti finanziari.

Tre gli appuntamenti in programma, organizzati da Social Impact Agenda per l’Italia, per discutere con i massimi esperti internazionali, docenti e professionisti della finanza delle ricadute sociali e ambientali delle scelte economico-finanziarie. In un momento come questo, in cui la società globale sta affrontando numerose sfide e sta subendo le pesanti conseguenze della pandemia, è ancora più importante parlare di ripresa economica basata sull’impatto sociale.

Gli incontri sono tutti gratuiti e aperti al pubblico e tratteranno temi rilevanti per gli operatori economici dei settori profit e non-profit, dalle imprese sociali alle società finanziarie e di investimento, dai regolatori alle istituzioni pubbliche.

E’ possibile iscriversi ai webinar al seguente indirizzo web: Eventbrite SIA

Pronti, partenza, via!

–  21 ottobre 2020dalle ore 15.00 alle 16.30, primo webinar dal titolo: “Impact Weighted Accounts Initiative”, che vedrà come keynote speaker il prof. George Serafeim della Harvard Business School. Interverrà Giovanna Melandri, Presidente di Social Impact Agenda per l’Italia. La missione della “Impact Weighted Accounts Initiative” è quella di integrare alla contabilità finanziaria le dimensioni sociali e ambientali, al fine di supportare investitori e aziende nell’assumere decisioni di business più sostenibili.

– Il secondo webinar si terrà il 13 novembre 2020dalle ore 15.00 alle 16.30, per presentare l’“Impact Management Project”. Il keynote speaker sarà Clara BarbyCEO di Impact Management Project (IMP). Interverrà Filippo Montesi, Segretario Generale di Social Impact Agenda per l’Italia. La misurazione dell’impatto sociale si sta rivelando una dimensione fondamentale dell’impact investing, che necessita tuttavia di maggiore rigore e coerenza. Per questo, IMP fornisce un framework condiviso a livello internazionale per la misurazione d’impatto sociale, rivolto sia agli investitori che alle aziende. Il lavoro di IMP è condotto da un network di organizzazioni internazionali, tra cui GIIN, GRI, GSG, OECD, UNDP, etc.

– Il terzo e ultimo incontro si terrà il 30 novembre 2020 dalle 13.00 alle 14.30. Il webinar sarà dedicato a “SDG Impact standards for Bonds & Equity funds”, di cui discuteranno Elizabeth Boggs Davidsendirettore SDG Impact presso UNDP, e Rosemary AddisBoard Trustee del GSG. Interverrà il Prof. Mario Calderini, POLIMI e Presidente del Comitato Scientifico di SIA. Mancano meno di 10 anni infatti alla scadenza che la comunità globale si è data per raggiungere gli SDG. Gli investitori si stanno adoperando, a questo scopo, a raggiungere risultati che non siano solo finanziari, ma anche sociali e ambientali. UNDP, in partnership con IMP, ha sviluppato una serie di standard per rafforzare il legame tra SDG ed emissione delle obbligazioni e dei fondi equity, con particolare attenzione a trasparenza, misurabilità e comparabilità dell’impatto misurato.

Tutti i webinar saranno in lingua inglese.

Per maggiori informazioni sul ciclo di webinar è possibile scrivere al seguente indirizzo e-mail: segreteria@socialimpactagenda.it

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Eventi Finanza

“Trust in Life”: annunciati i vincitori del bando sul “Durante e Dopo di Noi” promosso da UBI Banca

UBI Banca, ANFFAS e CGM annunciano i vincitori del Bando “Trust in Life”

Selezionate le Organizzazioni che hanno sviluppato i migliori progetti a sostegno delle persone con gravi disabilità e delle loro famiglie nell’ambito del Bando relativo alla Legge sul “Dopo di noi”, promosso dall’istituto di credito e dai due enti del Terzo Settore.

Giunge all’atto conclusivo il Bando “Trust in Life” lanciato nel 2019 da UBI Comunità, la divisione della Banca rivolta alle realtà del Terzo Settore e dell’Economia Civile, ANFFAS Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale e CGM – Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale, con il contributo tecnico di FIA – Fondazione Italiana Accenture e il contributo scientifico di CERIF – Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia dell’Università Cattolica.

Obiettivi dell’iniziativa

Il Bando si colloca nell’ambito dell’iniziativa “Trust in Life per il Durante e Dopo di Noi”, avviata nel 2017 da UBI Banca e UBI Trustee S.A., la Trust Company del Gruppo, in collaborazione con ANFFAS e CGM, che ha come obiettivo lo sviluppo di progetti che mettano a disposizione delle persone con gravi disabilità e delle loro famiglie strumenti, supporti, servizi finanziari e modelli di intervento innovativi, gestendo attraverso il sistema giuridico del trust – anche in chiave mutualistica “multibeneficiario” – il complesso delle risorse finanziarie nel quadro normativo della Legge 112/2016 sul “Dopo di Noi”.
Al Bando hanno partecipato 22 Organizzazioni di tutta Italia appartenenti alle Reti ANFFAS e CGM, presentando progetti innovativi per il “Durante e Dopo di Noi”, in coerenza con la relativa Legge. UBI Banca, per premiare e supportare i sette migliori progetti, ha stanziato la somma complessiva di 250 mila euro riveniente dai ricavi relativi alla commercializzazione della carta di credito Hybrid, e darà inoltre a ogni singola Organizzazione la possibilità di chiedere un finanziamento fino a 25 mila euro a tasso 0%1 e di aprire un conto corrente gratuito per 36 mesi; ANFFAS e CGM organizzeranno invece 4 incontri trimestrali per facilitare lo scambio e l’interazione fra i vincitori sulla realizzazione, la verifica e la rendicontazione dei progetti. La Giuria degli Esperti, composta da esponenti di UBI, FIA, CERIF, Secondo Welfare e Fondazione Dynamo, ha selezionato i sei vincitori che si aggiudicano il premio da 37 mila euro attraverso una valutazione strutturata che ha preso in considerazione diversi aspetti, tra i quali l’aderenza delle proposte alle linee guida della L.112/2016, il grado di innovazione apportato dalle soluzioni presentate, la reputazione, l’affidabilità e l’esperienza delle Organizzazioni partecipanti e la sostenibilità dei progetti nel lungo periodo. Il vincitore del “Premio Speciale”, di 28 mila euro, è stato invece scelto da oltre mille dipendenti UBI che hanno votato attraverso la piattaforma digitale intranet del Gruppo.
“Con Trust in Life, UBI Banca ha confermato il proprio impegno nel supportare iniziative a elevato valore sociale in grado di contribuire alla costruzione di un nuovo sistema di welfare comunitario e sostenibile, grazie alla preziosa collaborazione di una pluralità di attori del settore non profit che mettono al centro delle loro attività valori economici, sociali e culturali. Quegli stessi valori che da sempre sono anche nel dna del Gruppo UBI”, afferma Riccardo Tramezzani, Responsabile dell’Area UBI Comunità.

Aggiunge Guido Cisternino, Responsabile Terzo Settore ed Economia Civile di UBI Banca: “Gli strumenti e le soluzioni specialistiche proprie di un primario istituto di credito come UBI si sono conciliate perfettamente con le competenze e l’esperienza di due Reti di riferimento come Anffas e CGM, dando vita a un programma distintivo che oggi ci permette di premiare Organizzazioni che coniugano nei loro progetti inclusione sociale, sostenibilità economica, attenzione alla comunità e al territorio, nonché di promuovere il benessere e l’autonomia delle persone in condizioni di fragilità”.

Le organizzazioni vincitrici

Le sei Organizzazioni vincitrici e i rispettivi progetti selezionati dalla Giuria degli Esperti sono stati:

  • Consorzio Sociale Il Filo da Tessere (BI) con il progetto «Valdilana – La valle delle abilità»
  • Anffas Ticino Onlus (VA) con «Vado a Vivere da solo»
  • CO&SO Consorzio di Cooperative Sociali (FI) con «Le chiavi di casa»
  • Anffas Brescia Onlus (BS) con «Cascina Mensi: abitare, lavorare, partecipare»
  • Anffas Sibillini (MC) con «La casa nel cuore»
  • Cooperativa Sociale Come Noi (PV) con «A casa mia».

Il Premio speciale assegnato dai dipendenti di UBI Banca è andato invece al progetto «Il volo – Residenza transitoria per l’economia», presentato dalla Cooperativa Sociale Eridano Onlus (BR).

Roberto Speziale, Presidente Nazionale Anffas, dichiara: “La Legge 112/2016 rappresenta una grande opportunità per progettare nel “durante noi” un sereno “dopo di noi”. La legge trae origine dall’articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che sancisce il diritto di ogni persona a poter scegliere dove e con chi vivere, senza mai essere adattata a una specifica sistemazione contro la propria volontà e tenta di rispondere a quella domanda piena di angoscia che noi genitori e familiari di persone con disabilità rare e complesse, con l’avanzare degli anni, ci poniamo sempre più spesso: Cosa ne sarà dei nostri figli quando noi non ci saremo più o non saremo più in grado di prendercene cura? Iniziative come questa rappresentano una risposta concreta, riconoscendo e sostenendo la capacità innovativa del mondo associativo familiare e del Terzo Settore che è stato capace, pur in presenza di innegabili difficoltà registrate nella prima fase di avvio della legge, di mettere in atto soluzioni innovative che faranno certamente da “apri pista” ad altre analoghe e, si spera, sempre più numerose iniziative. Il tutto all’interno di un modello gestionale solido e sostenibile, in grado di mobilitare il territorio e attrarre risorse di varia natura, anche grazie alle agevolazioni e agli strumenti previsti dalla stessa Legge 112. L’emergenza sanitaria in atto, infine, ci ha dimostrato che le soluzioni abitative più consone alle persone con disabilità che non possono più vivere nel proprio nucleo familiare di origine, sono proprio quelle indicate dalle Legge 112”, conclude Speziale.
“In un momento così complesso, ognuno può e deve fare la propria parte. Le persone con disabilità sono esposte a difficoltà maggiori e trovano spesso risposte insufficienti alle loro inderogabili istanze. Anche le famiglie chiedono sostegni adeguati, dovendo garantire ai propri figli in condizioni di fragilità una quotidianità “sufficientemente buona”, ma sono affaticati da carenze sistemiche che si limitano alla fornitura di servizi di base che spesso sottodimensionano le risorse economiche a disposizione”, sostiene Giuseppe Bruno, Presidente del Gruppo Cooperativo CGM. “Non a caso molte soluzioni giungono dal mondo del Terzo Settore attraverso azioni capaci di coinvolgere attori diversi. Queste iniziative non solo offrono soluzioni pratiche, ma sono premianti anche per il loro portato valoriale in quanto stimolano la diffusione e il sostegno di progettualità innovative di assistenza”.

 

1 Concessione del finanziamento soggetta alla verifica dei requisiti di accesso

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Eventi Finanza Welfare

Trust in Life: premiazione dei progetti vincitori del Bando

Trust in Life: premiazione dei progetti vincitori del Bando

UBI Comunità, divisione di UBI Banca dedicata al Terzo Settore e all’Economia Civile, insieme ad ANFFAS e al Gruppo CGM, nel 2017 ha lanciato “Trust in Life”, progetto volto a mettere a disposizione delle persone con grave disabilità e alle loro famiglie – nel quadro normativo della Legge 112/2016 – servizi, supporti finanziari, strumenti e modelli di intervento innovativi, con particolare riferimento a quelli per il “Durante e dopo di noi”, gestiti attraverso lo strumento giuridico del trust, anche in chiave mutualistica “multi-beneficiario”.

Nell’ambito di tale progetto, a marzo 2019, è stato lanciato un bando con l’obiettivo di premiare e supportare i migliori progetti relativi al “Durante e dopo di noi”, promossi dalle organizzazioni aderenti alle reti ANFFAS e CGM, e sviluppati negli ambiti della de-istituzionalizzazione (percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine), del supporto alla domiciliarità (percorsi di vita in convivenza attraverso l’utilizzo di case o appartamenti per massimo 5 persone) e  dell’accrescimento della consapevolezza (programmi di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana), in coerenza con la Legge 112/2016.

Le n. 7 Organizzazioni vincitrici verranno premiate con:

  • una liberalità complessiva pari a € 250.000 (a cura di UBI Banca, riveniente dalla Carta Hybrid);
  • un finanziamento a tasso 0% fino a  €25.000* (a cura di UBI Banca);
  • un conto corrente Formula Impresa Non Profit gratuito per 36 mesi (a cura di UBI Banca);
  • quattro incontri trimestrali collegiali tra i vincitori (a cura di ANFFAS e Gruppo CGM).
*Concessione del finanziamento soggetta alla verifica dei requisiti di accesso.

Programma

I progetti vincitori saranno presentati ufficialmente giovedì 16 luglio, dalle ore 16.00, in un evento online. All’incontro, moderato da Elisabetta Soglio (Corriere Buone Notizie), interverranno:

  • Guido Cisternino (UBI Banca) con il tema “Progetto Trust in Life per il Durante e Dopo di Noi “e presentazione del Bando;
  • Roberto Speziale (ANFFAS) e Giuseppe Bruno (Gruppo CGM) con il tema “Considerazioni, rilancio e prospettive della Legge sul Dopo di Noi”;
  • Franca Maino (Percorsi di secondo welfare), Serena Porcari (Dynamo Camp) e Simona Torre (Fondazione Italiana Accenture) con il tema “Elementi qualificanti nella valutazione dei Progetti e selezione dei Vincitori”;
  • Riccardo Tramezzani (UBI Banca) che proclamerà i vincitori.

Per assistere all’evento, trasmesso online in diretta, registrati sulla pagina dedicata.Registrati ora

Giovedì 16 luglio

dalle 16.00 alle 17.00

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Finanza

Mano pubblica per la finanza etica

Mano pubblica per la finanza etica

Indirizzare le risorse a sostegno delle imprese sociali e anche di altre organizzazioni del terzo settore

Di Francesco ABBA’ e Flaviano ZANDONAI

In questa fase storica le possibilità per un mercato finanziario “etico” sono legate, in primo luogo, alla sussistenza delle condizioni minime di mercato. Ovvero di una domanda e un’offerta che oggi, e soprattutto nel futuro prossimo, rischiano non tanto di non incontrarsi in una qualche arena di scambio, ma di non essere proprio in grado di esprimersi. Una prima declinazione dell’eticità dovrebbe quindi consistere nel creare le condizioni minime affinché investitori e imprenditori possano operare grazie a strumenti di mitigazione del rischio che non potranno che essere pubblici.Una volta garantite le condizioni minime per poter operare, il carattere etico potrebbe essere ulteriormente declinato, e in modo più mirato, come finanza sociale ovvero un segmento del mercato finanziario che risponde alle esigenze di imprese sociali e anche di altre organizzazioni di terzo settore non necessariamente di natura imprenditoriale come associazioni, fondazioni, ecc. Il perché di questa focalizzazione è piuttosto semplice: questo segmento verrà probabilmente stravolto dalla crisi in atto. Un passaggio che segnerà in modo netto un prima e un dopo. Il prima infatti era una nicchia che per quanto ridotta in termini dimensionali si manifestava comunque dinamica e affidabile, anche se forse non così “assetata” di risorse finanziarie. Organizzazioni impegnate soprattutto nell’erogazione di servizi sociali in outsourcing della Pubblica Amministrazione, ma anche con capacità di sviluppare filiere “proprietarie” all’interno di mercati privati come ad esempio agricoltura e turismo sociale, welfare aziendale, social housing, produzione culturale. Organizzazioni volontaristiche e imprese sociali dotate di una buona capacità progettuale e con l’esigenza di accedere a risorse finanziarie tagliate su misura, soprattutto per quanto riguarda la capacità di valutazione dei progetti da sottoporre a finanziamento e di combinazione delle risorse finanziarie con altre di natura filantropica e donativa oltre che apportate dalle stesse organizzazioni attraverso ricapitalizzazione e cofinanziamento. Elementi di peculiarità operativa quindi – e non solo di missione – che nel corso del tempo hanno portato alla nascita di un ricco e variegato ecosistema finanziario dedicato e dominato in gran parte da soggetti bancari (e quindi dalla finanza di debito), ma che di recente si stava arricchendo anche di un’offerta di capitale di rischio grazie a fondi di equity di impact investing costituiti anche grazie a risorse europee. Il tutto condito con un sistema di servizi non finanziari – formazione, consulenza, ricerca & sviluppo, ecc. – volti a realizzare strategie di capacity building affinché il settore potesse compiere un salto di qualità soprattutto per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e la scalabilità dei propri modelli di servizio.

Come sarà il dopo?

Se questo, a grandi linee, era il prima, come sarà il dopo? La risposta non è semplice e necessariamente viene anche dal “durante” ovvero dal modo in cui le imprese sociali e gli altri enti di terzo settore stanno operando e, al tempo stesso, sono colpiti dalla crisi in atto. Da questo punto di vista il problema principale è che la pur comprensibile “sanitarizzazione” della pandemia sta lasciando molto scoperti altri ambiti di welfare nei quali operano molte di queste organizzazioni: servizi sociali, assistenziali, educativi sono oggi chiusi o fortemente compromessi dal contagio senza che, per ora, vi sia stata l’attenzione necessaria da parte delle istituzioni governative rispetto alla tenuta di questi presidi, ad esempio dotando gli operatori degli indispensabili e introvabili dispositivi di protezione individuale. Il risultato non è uno stato fortemente critico che, come ricordava recentemente l’economista Stefano Zamagni, investe certamente le organizzazioni del settore, ma più in generale la tenuta dei sistemi di protezione sociale nel loro complesso, sia nella fase attuale che, probabilmente, in quella futura.

Da questi apprendimenti, seppur parziali, emergono quindi alcune sfide cruciali che riguarderanno anche il mercato della finanza sociale a livello di tenuta ma anche, più in generale, di significato e di ruolo all’interno di un quadro socioeconomico profondamente mutato.

I punti seguenti tentano di identificare tali sfide intorno alle quali andrebbe costruita un’agenda strategica e operativa da parte di tutti gli attori in campo, in particolare quelli che operano sul fronte dell’offerta finanziaria e i corpi intermedi del settore.In primo luogo è necessario costruire strumenti finanziari ad hoc per la ricostruzione di un settore che probabilmente “lascerà sul campo” molte organizzazioni. Rispetto al design di questi strumenti il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale, sia per la loro implementazione sia per la durata dei finanziamenti, ad esempio riconfigurando completamente strumenti di finanza pubblica intermediata da soggetti di finanza sociale come Italia Economia Sociale, una misura a favore di imprese sociali gestita da Invitalia ma che fino ad oggi è riuscita solo in piccola parte a impiegare gli oltre 200 milioni di euro a disposizione.In secondo luogo è necessario rinforzare i meccanismi di mutualità all’interno delle reti più evolute dell’impresa sociale e del terzo settore, sia a livello locale che nazionale. In questo ambito infatti “fare rete” rappresenta un asset rilevante non solo per esigenze di rappresentanza ma anche per alimentare lo sviluppo. In questo senso però è necessario semplificare i meccanismi di adesione e le modalità di scambio delle risorse come dimostra l’esperienza del Gruppo cooperativo Cgm e del suo braccio finanziario Cgm Finance che negli ultimi 25 anni ha coinvolto oltre 400 imprese sociali italiane sia come apportatrici di risorse che come destinatarie di finanza per progetti d’investimento e non semplicemente per la gestione ordinaria.

In terzo luogo è necessario un upgrade, anche in termini di apporto di risorse, per azioni di capacity building chiamate a potenziare le capacità di queste organizzazioni in contesti che, a differenza del passato recente, saranno più discontinui e turbolenti. Si tratterà quindi di gestire complesse e dolorose chiusure e ristrutturazioni, ripensando profondamente anche i modelli organizzativi e di governance delle imprese sociali in particolare, rendendoli più coesi al fine di operare con la necessaria consapevolezza e rapidità scelte di innovazione sempre meno incrementali e sempre più di rottura.

Infine si può identificare anche una sfida per le risorse di equity ovvero sostenere, oltre a startup sociali di nuova generazione, anche i processi di ristrutturazione aziendale e rilancio dell’imprenditoria sociale “tradizionale” puntando sulle sue risorse umane e tecnologiche interne e magari favorendo processi di reale convergenza e fertilizzazione con la nuova imprenditoria sociale “nativa” nel nuovo scenario. Fino ad oggi, infatti, i percorsi di open innovation e coinvestimento tra startup e imprese sociali si sono limitati a progetti pilota piuttosto che a vere e proprie partnership per un nuovo social business. Ora però non è più il tempo della sperimentazione, pena il rischio di perdere una fetta consistente di imprenditoria in campo sociale che ha reso l’Italia uno dei paesi europei più avanzati in questo settore.*Articolo pubblicato su Investire Today, supplemento del mese di aprile 2020 di InvestirePhoto by Matheus Viana from Pexels