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Eventi Formazione

Capitale umano e sociale al centro del Social Enterprise Open Camp 2023

Il Social Enterprise Open Camp, promosso e organizzato da CGM  insieme a Opes LCEF, è alla sua 4° edizione e anche quest’anno sarà un’esperienza internazionale unica nel suo genere che darà l’opportunità di mettere in dialogo realtà che si occupano di economia sociale e condividerà strumenti utili per costruire le imprese sociali del futuro e innovare quelle già esistenti. 

20-23 ottobre 2023
Todi (PG)

Human & Social Capital: il tema

Capitale umano e capitale sociale/relazionale sono elementi importanti e necessari  per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditoria. 
Approfondiamo insieme i due concetti: 

  • il capitale umano, secondo l’Ocse, è dato dall’insieme delle conoscenze, abilità, competenze e altri attributi degli individui che facilitano la creazione di benessere personale, sociale ed economico
  • il capitale sociale/relazionale è invece una qualità che scaturisce dall’interazione tra persone; inteso come patrimonio di atteggiamenti e credenze condivisi da una determinata comunità, costituisce uno dei prerequisiti della cooperazione e dell’attività organizzata.

Al SEOC 2023 ci concentreremo su capitale umano e sociale come potenziali motori di cambiamento, sviluppo e crescita in ambito aziendale. Si tratta  di una delle sfide più importanti nel contesto italiano e globale, con cui, soprattutto l’economia sociale, si trova a dover fare i conti: l’urgenza  di essere attrattivi per i giovani, la necessità di formare e trattenere talenti, di sviluppare  competenze manageriali necessarie per innovarsi, rinnovarsi e crescere, di trovare figure professionali specializzate nei servizi di cura  e di welfare e  di valorizzare il capitale umano delle persone più fragili.

Anche quest’anno speaker ed esperti di imprenditoria sociale provenienti da tutto il mondo guideranno i quattro giorni di formazione residenziale.

Un’esperienza resa unica da testimonianze di imprenditori sociali, ma anche da riflessioni e stimoli di mentor, accademici, investitori e protagonisti dell’industria e della finanza che permetteranno ai partecipanti di ampliare il proprio campo d’azione in un melting pot di conoscenze ed esperienze

60 borse di studio per partecipare gratuitamente

Grazie al supporto strategico e finanziario di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito dell’iniziativa Innovazione per lo Sviluppo, sono disponibili fino a 60 borse di studio per prendere parte gratuitamente all’evento internazionale di formazione dedicato all’imprenditoria sociale e alla finanza a impatto.

Potrai ottenere una delle borse di studio messe a disposizione se appartieni a una delle seguenti categorie: 

  • operatori della cooperazione internazionale
  • operatori del mondo dell’associazionismo attivo sui temi dell’inclusione lavorativa di categorie fragili, della migrazione, dell’educazione e formazione e delle nuove generazioni
  • giovani cooperatori sociali, imprenditori e innovatori sociali under 35
  • neolaureati e laureandi interessati ad avvicinarsi all’economia sociale e all’impact investing.

Per ottenere una delle borse di studio, applica alla SEOC Challenge!

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Educazione Storie

L’outdoor che fa incontrare nonni e bambini. Il progetto intergenerazionale della Cooperativa Equa a Milano

Nonno Remo, 90enne con la passione per la lettura, prima del covid andava in biblioteca e sceglieva lui personalmente il libro da leggere ai bambini nel giardino del Nido dei Tigli, nel quartiere Affori di Milano. E’ l’outdoor education che unisce le generazioni promuovendo nuovi apprendimenti e nuove relazioni. 

Il Nido dei Tigli, attivo da 21 anni e gestito dalla Cooperativa Equa, è stato il primo nido del territorio milanese ad attivare un approccio intergenerazionale, sfruttando e mettendo a sistema la vicinanza con la residenza per anziani la Casa dei Tigli, gestita sempre da Equa. Con un ruolo del “fuori” fondamentale, soprattutto dopo la pandemia. 

“La Casa è sopra il nostro nido – spiegano Annalisa Falcone, coordinatrice, e Chiara e Selene, educatrici del Nido dei Tigli – Ci è venuto quasi spontaneo creare un progetto che unisse bambini e anziani. Con la pandemia ci siamo fermati, ma quest’anno abbiamo ripreso le attività e l’outdoor è stato imprescindibile”. Un “outdoor” che da anni è caposaldo del Nido dei Tigli, immerso in due grandi e bellissimi giardini che vengono vissuti 365 giorni l’anno per sviluppare apprendimenti, per dormire e mangiare, per incontrare le famiglie. Un “outdoor” che è inteso anche come esterno rispetto al Nido e quindi come quartiere e territorio

Così, una volta la settimana, spesso all’aperto, piccoli e nonni modellano l’argilla, disegnano, coltivano l’orto. Poi, insieme, fanno le ‘esplorazioni urbane’ nel quartiere, visitando musei, piccoli negozi e la biblioteca. “Si tratta di un progetto flessibile – spiegano dal Nido dei Tigli – perché deve rispettare lo stato di salute degli anziani coinvolti e tutelare anche i bambini”. Un progetto che ha benefici per i nonni, per i bambini e per gli operatori. “Gli anziani – raccontano Annalisa, Chiara e Selene – hanno la luce negli occhi quando incontrano i nostri piccoli, alcuni rimandano i loro appuntamenti al mercato o dal parrucchiere pur di partecipare agli incontri. In più, sostenendo i bambini in piccole autonomie, ad esempio aiutandoli a vestirsi, i nonni riacquistano competenze e si sentono ancora capaci e utili”. 

Per i bambini è un’occasione in cui si sviluppano tante skills. “Sperimentano nuovi spazi – testimoniano le operatrici del Nido dei Tigli – e si rapportano a persone che hanno una certa fragilità, una certa lentezza, magari che usano ausili particolari che suscitano la loro curiosità. Da questi incontri nascono relazioni affettuose e profonde”. E per gli operatori? “Siamo i primi ad affezionarci agli anziani – affermano le tre operatrici di Equa – Grazie a questo progetto, i nonni non sono più solo utenti, ma persone portatrici di storie, con cui entrare in relazione, anche andando a bere un caffè insieme”. 

Tutti benefici che l’esterno amplifica in modo esponenziale. “Il fuori è uno spazio comune che leviga le differenze. All’esterno ci sono stimoli ed energie diverse che arrivano sia ai piccoli, sia agli anziani e la relazione reciproca viene favorita”, confermano le operatrici di Equa. “Maria Montessori – aggiunge Annalisa – diceva: ‘per prima cosa offriamogli il mondo’ e il mondo è fatto anche dall’altro. E l’altro è anche l’anziano”. 

“All’interno del percorso sull’outdoor education che contraddistingue la nostra filiera educativa – conclude Erica Acquistapace, Responsabile Area Generazioni Future di Equa – l’approccio intergenerazionale è un terreno di crescita e di sviluppo non solo per bambini e anziani, ma anche per la cooperativa. Da una parte, infatti, vogliamo implementare questo modello, dall’altra stiamo lavorando affinchè il Nido dei Tigli sia sempre più non solo luogo che accoglie i bambini, ma luogo che accoglie le famiglie, nonni compresi, e che si apre al territorio”.

L’intervista si inserisce nell’iniziativa di valorizzazione delle cooperative e imprese sociali della rete CGM che hanno risposto alla Call For Place della quarta edizione di FUORI è DENTRO, il workshop dedicato all’outdoor education.