Outdoor education: le esperienze dalla rete CGM
Con Outdoor education (OE) a livello internazionale ci si riferisce a una vasta area di pratiche educative il cui comune denominatore è la valorizzazione dell’ambiente esterno nelle sue diverse configurazioni, assunto come ambiente educativo. L’orientamento pedagogico dell’ OE pone “semplicemente” l’accento su un punto di vista, o meglio, su un orientamento pedagogico: quello di valorizzare al massimo le opportunità dello star fuori (out-door) e del concepire l’ambiente esterno in sé come luogo di formazione (Farné 2014).Negli ultimi tempi il tema dell’outdoor si è prevedibilmente affermato, complice la situazione sanitaria attuale, ma già nei mesi precedenti la sensibilità verso il benessere dei bambini e le attività a stretto contatto con la natura era stata trasformata da diverse cooperative della rete CGM in servizi e attività reali.
Molti gli spazi da ripensare e riorganizzare, grandi le opportunità che nasceranno da quella che ormai è diventata la nuova normalità dei servizi, soprattutto per minori.
Le esperienze della #retecgm
Ne abbiamo parlato con Venusia Vitale, Eesponsabile dell’area infanzia della cooperativa Accomazzi di Torino e con Paola Cecchi, direttore area infanzia e coordinatore pedagogico della Cooperativa L’Abbaino Firenze.
Da giugno i bambini hanno potuto riappropriarsi degli spazi adeguati fuori dalle proprie case e di momenti di socialità e relazioni, sia con i coetanei, sia con il personale esperto.
Sono diverse le modalità e le progettazioni con cui la Cooperativa Accomazzi è ripartita ponendo una forte attenzione agli spazi esterni.
“Dove possibile – afferma Venusia – abbiamo incontrato e concordato con la Pubblica Amministrazione l’utilizzo di parchi cittadini e giardini pubblici, permettendo a bambini e bambine di tornare a godere degli spazi della propria città. La città, le comunità che viviamo, i territori hanno infinite potenzialità e occasioni di crescita per le bambine e i bambini: dobbiamo cogliere questa occasione.
Il vivere l’esterno diventerò la normalità e prassi quotidiana per tutti. La cooperativa Accomazzi, intuendo negli scorsi anni le opportunità, ha investito in formazione, viaggi studio ed esperienze rispetto allo stare, educare e vivere il fuori e rispetto a come l’adulto e il bambino possono fare ricerca insieme all’aperto: sono i bambini che ci conducono nei loro giochi, nelle loro ricerche (che si tratti di pietre o sassolini, di bastoni, foglie o altro) e gli adulti – le figure educative – assecondano queste ricerche e le sviluppano. ”
L’outdoor in cortile
Accomazzi gestisce anche un centro per bambini e genitori in un centro di prossimità nella periferia di Torino: ci si incontra quotidianamente in un cortile di un agglomerato di palazzi “perché i bambini – prosegue Venusia- soprattutto in un contesto simile, hanno bisogno di incontrarsi tutti i giorni. È il loro spazio d’incontro e relazione, dove già le famiglie si riuniscono d’abitudine e dove, nei momenti di incontro organizzati, l’educatore rappresenta il punto di riferimento per bambini e adulti.
Outdoor significa anche vivere l’esterno anche con condizioni meteo non sempre favorevoli: d’inverno si scopre insieme il ghiaccio del mattino, ma anche la pioggia e il suo odore, i bruchi e gli insetti trovati nei vasi o durante una gita di esplorazione del territorio. Rimane importante il coinvolgimento e la condivisione con la famiglia; infatti l’outdoor deve diventare una vera e propria scelta della famiglia.”
La natura come alleato per l’educazione dei bambini
“La nostra idea è che in tutti i nostri servizi educativi sia dato il giusto valore a un giardino naturale in collegamento con gli spazi interni”. È questa la filosofia dell’outdoor spiegata da Paola Cecchi, direttore area infanzia e coordinatore pedagogico della cooperativa.
“I giardini dei nidi della cooperativa dispongono di un’ampia varietà di piante da osservare, odorare, toccare, piante che attirano farfalle e coccinelle. All’interno dei giardini possono nascere magiche amicizie, tra un bambino e una lumaca, un bruco o un ragnetto; incontri che favoriscono occasioni di socialità con i compagni. Azioni semplici che ci permettono di considerare la natura come un ulteriore alleato per l’educazione dei bambini. Una naturalezza dalle diverse sfumature, perché ogni giardino della Cooperativa L’Abbaino ha una propria identità relativa alle caratteristiche di ogni gruppo di lavoro, agli spazi a disposizione e al contesto generale.
Il giardino è caratterizzato da materiali naturali, con spazi e angoli che vengono curati e migliorati grazie all’aiuto di tutta la comunità educativa e dunque grazie anche alle famiglie. Esattamente come ogni spazio interno, anche il giardino è un luogo di passaggio tra dentro e fuori, uno spazio di condivisione e di responsabilità condivisa. Dentro e fuori in continuità si gioca, si osserva, si crea, si esplora senza distinzione di apprendimenti: il fuori è un tutt’uno con il dentro e l’esperienza educativa nella sua interezza. La stretta connessione tra “dentro” e “fuori” è visibile in ogni servizio all’infanzia della Cooperativa L’Abbaino.”
Intervento tratto da “Oh! Guarda che bello. La natura che educa” a cura di Paola Cecchi, giugno 2019