Nella Giornata dedicata alle donne, con gli Stati Generali sul Capitale Umano alle porte, abbiamo chiesto a quattro donne, quattro cooperatrici della nostra rete, di rispondere a tre domande sul ruolo delle donne nel mondo della cooperazione, sui temi più femminili che riguardano le risorse umane in un’impresa sociale, sull’impegno ad essere davvero motore di cambiamento. E a tutte le donne, in particolare le donne cooperatrici, i nostri migliori auguri.

Francesca Gennai

Daniela Ortisi

Daniela Riboldi

Simona Balistreri
Intanto le presentiamo. Partiamo da Francesca Gennai, la nostra vicepresidente, “toscana di origine ma sempre più trentina”, si descrive. Mamma di Amelia e Adele. Ha ruoli diversi in più imprese cooperative “ed il privilegio di fare un lavoro che mi diverte e sfida quasi quotidianamente”, dice. Daniela Ortisi, invece, è presidente della Cooperativa Esserci. “Nella cooperazione sono cresciuta come persona, come lavoratrice, come imprenditrice sociale”, commenta. All’inizio operatrice in gruppi appartamento per persone con disagio psichico, è stata coordinatrice, responsabile di progetti innovativi in ambito sanitario, referente selezione e responsabile formazione, responsabile dei servizi di Politiche Attive del Lavoro e consigliera di amministrazione. La terza donna è Daniela Riboldi, laureata in Pedagogia, Presidente e Responsabile delle Risorse Umane presso la Cooperativa Sociale di tipo A META. Inoltre, fa parte della presidenza di Federsolidarietà Milano e Navigli, del Consiglio di amministrazione del Consorzio Comunità Brianza e del comitato del forum Monza e Brianza.
Infine, Simona Balistreri, presidente della cooperativa sociale di tipo B, Raggio di Luce, si occupa dell’inserimento lavorativo di persone con gravi disabilità. Psicologa psicoterapeuta, ha diverse cariche nel mondo della cooperazione, è autrice di libri (uno in particolare sul Disability Management delle Risorse Umane) e di diverse pubblicazioni su riviste.
Tutte e quattro saranno l’11 e il 12 marzo ai nostri Stati Generali a Cremona: scarica il programma.
Partiamo con le domande. La prima: che ruolo ricopre la donna nel mondo della cooperazione?
Francesca Gennai: “Le donne rappresentano il motore della cooperazione, gli uomini il pilota. Andando fuori di metafora, la donna nel mondo della cooperazione è la quota più alta delle persone occupate. Questo però non ha un riflesso positivo nelle posizioni di governance dove il 75% dei ruoli è occupato da uomini”.
Daniela Ortisi: “Credo che le donne hanno il dovere ancor più che il diritto di portare nel lavoro competenze, conoscenze, interessi, punti di vista che completano l’altra parte del mondo. Siamo diverse…ed è un meraviglioso valore aggiunto di cui il mondo non può e non deve fare a meno”.
Daniela Riboldi: “Nel mondo della cooperazione sociale, le donne non sono solo operatrici, ma agenti di cambiamento capaci di innovare il welfare e promuovere collaborazione e integrazione. Per garantire un futuro sostenibile è essenziale investire nel talento femminile, promuovendo leadership inclusive, crescita professionale e politiche di conciliazione vita-lavoro. Credo che sia necessario pensare ad una contaminazione tra stili di leadership maschili e femminili, affinché possano arricchirsi reciprocamente”
Simona Balistreri: “Nel contesto della cooperazione sociale, le donne portano con loro una visione inclusiva e una naturale predisposizione all’accoglienza. Nel mio ruolo di presidente di una cooperativa sociale che si occupa di inserimento lavorativo per persone con disabilità, infatti, vedo ogni giorno come la sensibilità, la capacità di ascolto e la determinazione femminile siano elementi essenziali per creare contesti di lavoro realmente inclusivi ed accoglienti”.
Donne e capitale Umano: quale tema secondo te è piu importante?
Francesca Gennai: “Il sistema produttivo è nato avendo a riferimento il modello maschile. Le professioni, le carriere e le opportunità sono state modellate intorno ad un archetipo maschile. Questo schema non solo ha escluso le donne, ma le ha rese invisibili, privandole della possibilità di essere protagoniste attive nella vita politica, economica e sociale del Paese. E’ il tempo questo di lavorare sui meccanismi che ancora oggi generano disuguaglianze di opportunità professionale fra uomini e donne”.
Daniela Ortisi: “Che si parli di donne o di uomini bisogna innanzitutto essere competenti, portatori di know how. Non c’e niente che le donne non possano imparare e fare e lo stesso vale per gli uomini ma io credo che sia bello che si possano esprimere competenze trasversali diverse indipendentemente dal genere, che si possa imparare realmente a cooperare. Dobbiamo essere noi stesse ad essere consapevoli del nostro valore senza arroganza. Le donne con garbo e intelligenza devono portare il loro contributo come Capitale Umano (che altrimenti sarebbe incompleto) cercando di essere diverse per fare la differenza”.
Daniela Riboldi: “Io credo che il vero motore del cambiamento, nella cooperazione, siano le persone. Ogni uomo e ogni donna, con il proprio contributo unico, porta valore e significato a ciò che facciamo. E sono convinta che le donne, in particolare, abbiano un ruolo fondamentale: la loro capacità di costruire relazioni, di innovare e di promuovere inclusione è una risorsa straordinaria. La qualità del welfare dipende dalla capacità di costruire relazioni significative e reti di fiducia, in cui i destinatari dei servizi non siano solo beneficiari, ma veri protagonisti del cambiamento”.
Simona Balistreri: “Credo che un tema centrale sia il riconoscimento del valore delle competenze femminili, soprattutto nel mondo del lavoro. Credo sia fondamentale dare il giusto spazio e valore alle donne, permettendo loro di esprimere sempre il proprio potenziale. Quando le donne sono messe nelle condizioni di esprimersi e di incidere nelle scelte strategiche, il capitale umano si arricchisce e tutta la società ne trae un beneficio. Occorre mettere al centro la Persona, anzi, le Persone Tutte (a prescindere dal genere) per ottenere una crescita collettiva ed è per questo che il femminile può e deve avere il giusto peso sociale“.
Un messaggio alle donne cooperatrici…
Francesca Gennai: “Faccio mie le parole di uno scritto di Monique Witting in Le guerriere. “Dicono che non c’è realtà prima che le parole le regole i regolamenti le abbiano dato forma”. E se iniziassimo a riscrivere regole e regolamenti e inventare nuove parole? E se iniziassimo a farlo guardando alle donne partendo da loro? Forse siamo ancora troppo abituate a pensare alle donne a partire dagli uomini”.
Daniela Ortisi: “Un messaggio alle donne che lavorano con intelligenza e sensibilità, con attenzione e spirito critico, con determinazione, generosità e visione sul futuro… Siate generative, siate rivoluzionarie, siate diverse. Non siamo ancelle siamo donne!”.
Daniela Riboldi: “Con il nostro lavoro contribuiamo al cambiamento mettendo al centro le relazioni. Oggi il metodo cooperativo rappresenta una vera rivoluzione: un modello alternativo che valorizza la condivisione, la reciprocità e il lavoro di squadra. La cooperazione non è solo un modo di lavorare, ma una forza trasformativa capace di ridurre le disuguaglianze, sostenere il benessere delle persone e costruire una società più giusta e inclusiva attraverso un impatto sociale positivo. Le sfide del nostro settore sono molte, e il cammino può essere faticoso, ma lavorare per il bene comune e farlo insieme agli altri rende tutto questo bello, stimolante e ricco di soddisfazioni”.
Simona Balistreri: “Il nostro lavoro ha un impatto determinante, spesso profondo più di quanto possiamo immaginare. Essere donne in un contesto cooperativo significa avere la determinazione di coniugare etica ed impresa, sostenibilità ed inclusione, accoglienza e sviluppo. Solo attraverso la condivisione e il sostegno reciproco, in questa direzione, potremo generare poi un cambiamento reale e duraturo che sappia “contaminare” con questa attitudine anche altri contesti produttivi.“.