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Una pizzeria e un chiosco sull’Etna. La ristorazione inclusiva e sostenibile di Sustanza

Caso studio al Social Interprise Open Camp 2024, vi presentiamo l’impresa sociale Sustanza, fondata nel 2019 da nostro socio Consorzio Il Nodo. Con un ristorante ad Acireale e un punto ristoro sull’Etna, Sustanza sta contribuendo a rivoluzionare il concetto di ristorazione, trasformando il cibo in un potente strumento di inclusione sociale e sostenibilità. Ne abbiamo parlato con Irene Tribulato, referente Settore Progettazione e Sviluppo de Il Nodo.

Da dove nasce il progetto Sustanza?
L’impresa sociale “Sustanza” nasce nel 2019, dall’esperienza di cooperazione sociale del Consorzio di cooperative sociali “Il Nodo”, operante a Catania e Acireale dal 2000, in particolare con la gestione di servizi di I e II accoglienza di stranieri adulti e MSNA. Sustanza nasce dal desiderio di creare un’opportunità concreta di riscatto del territorio e delle persone, l’impresa sociale vista come strumento per realizzare sogni e progetti con l’intenzione di farlo nel nostro territorio, in Sicilia, a Catania.

Dall’analisi di domanda e offerta di lavoro, “Sustanza” decide di puntare al settore ristorativo. Il Consorzio “Il nodo” decide di sostenere direttamente l’impresa rilevando la pizzeria di Acireale Cantine Di Loreto, con l’impegno di sostenere il mutuo, affidando a “Sustanza” la gestione del ristorante e la costruzione della visione imprenditoriale. Questa visione consiste nel combinare la tradizione culinaria del territorio e il rispetto dell’ambiente, con un impegno
concreto e duraturo per l’inclusione sociale dei giovani e la sostenibilità.

Quanti giovani riuscite ad integrare in questo progetto e da dove vengono?
Nel 2020 i ragazzi impiegati nella pizzeria erano 5. Oggi sono 18, di cui due in tirocinio formativo, tutti gli altri con regolare contratto. I ragazzi provengono dall’Egitto, dalla Tunisia, dal Senegal, dal Gambia, dal Bangladesh, dalla Romania, 4 sono italiani provenienti da contesti vulnerabili e 1 viene dal Bangladesh, ma è uno straniero di II generazione. Si lavora in un contesto che mette insieme lingue e culture diverse tra loro, ma questo percorso ci insegna che trovare un linguaggio comune è possibile. I nostri ragazzi investono sul loro futuro, si impegnano e grazie al contratto di lavoro possono realizzare il loro progetto di autonomia.

Il valore aggiunto di questo progetto?
Sicuramente quello di creare posti di lavoro e un’opportunità di crescita professionale e personale attraverso la formazione e l’integrazione lavorativa dei giovani, in particolare migranti o provenienti da contesti vulnerabili. L’attività avviata da “sustanza” rappresenta un modello di come l’impresa sociale possa diventare strumento di inclusione, la storia in comune con il consorzio e Il Nodo ci mostra come strutture cooperative che ci sembrano superate possano diventare risorsa e non ostacolo.

Ma non solo questo, “sustanza” si propone di veicolare un modo antico dello stare a tavola, della convivialità del pasto. Un modo legato alla tradizione, al legame col territorio, alle stagioni e ai rituali della terra. Tutte le materie prime provengono da piccole aziende locali e familiari: macellerie, caseifici, apicoltori e produttori di farine, sono persone, sono storie che fanno parte di questo progetto.

Quale futuro per Sustanza?

Sustanza è solo all’inizio! Oltre alla pizzeria Cantine Di Loreto, dal 2024 “sustanza” gestisce anche un punto ristoro all’interno del parco dell’Etna, Casa della Capinera, un luogo di pace, di riscoperta, di tutela dell’ambiente, dove le vibrazioni del legame tra uomo e natura si fanno sentire ancora più forti, anche a tavola.

Con la cooperativa sociale Il Nodo quali altri progetti state portando avanti?
Tanti sono i progetti in cantiere: la realizzazione di un locale estivo, gestito da giovani donne del Mediterraneo per l’appunto, che punti alla realizzazione di eventi culturali con l’obiettivo di veicolare questa nuova sfida culturale. Un luogo in cui mantenere il legame con la cucina tradizionale, contaminandola e in cui fare esperienze che ti portino a stimolare un modo comune e nuovo di vedere il mondo. E ancora, l’idea di realizzare una comunità energetica per creare valore, ricchezza e sostenibilità nel territorio in cui insiste il ristorante Cantine di Loreto.

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