Prendiamo una bella storia di rete dal nuovo numero di Vita sulla città più bella del mondo, Venezia. Nella complessità delle sue contraddizioni, tra l’assalto dei turisti e lo spopolamento, il magazine racconta anche chi la sceglie e si impegna per renderla più sostenibile e viva. Tra questi, la nostra cooperativa socia NoiGroup che da novembre 2024 ha attivato un call center per il Cup dell’Ulss presso il carcere di Santa Maria Maggiore. Ci lavorano una decina di detenuti che ogni giorno rispondono a circa mille telefonate. Ci siamo fatti racconatare il progetto dal presidente di NoiGroup Fabio Panizzon.
Come nasce il progetto in collaborazione con la casa circondariale di Santa Maria Maggiore?
Il progetto nasce da un’esigenza profonda: offrire alle persone detenute una concreta possibilità di riscatto, far sentire che anche dietro le sbarre esiste una vita fatta di dignità e speranza. Grazie all’impegno del Direttore Generale dell’ULSS Serenissima Dott. Contatto e il direttore del Carcere Dott. Farina è nata questa iniziativa.
Su questa spinta la cooperativa Noigroup, con il supporto del personale carcerario e dell’ULSS 3 Serenissima, ha voluto creare uno spazio di lavoro capace di dare voce e capacità ai detenuti, trasformando un’idea in un’opportunità vera. È una sfida di umanità e fiducia, per dimostrare che tutti possono ricostruirsi, anche in condizioni difficili. L’esperienza si inserisce in una rete più ampia di cooperazione e inclusione sociale che Noigroup coltiva da anni.
Come si sviluppa la giornata lavorativa?
Ogni giorno i detenuti che lavorano nel CUP mettono al servizio degli altri la loro attenzione, la pazienza e l’impegno. Ricevono le chiamate, prenotano visite, ascoltano le paure e le speranze degli utenti. Quel telefono non è solo uno strumento, ma un ponte di umanità che porta lavoro, ma anche dignità, orgoglio e senso di responsabilità. Attualmente sono circa una decina i detenuti coinvolti. La mattina alle otto 3 detenuti con un operatore guida si mettono alle loro postazioni fino alle 12.00. Dopo un ora di pausa riprende il lavoro l’operatore con altri 3 detenuti. Abbiamo concordato con gli educatori del carcere che il part time era piu indicato. Altri 2 detenuti invece, escono al mattino vanno presso il call center di Mestre e rientrano a fine turno.
Noigroup sta lavorando per ampliare l’offerta lavorativa con attività di tipo tecnologico, per offrire maggiori opportunità di crescita professionale. Vedere questi uomini e donne dedicarsi con passione a un’attività così importante fa capire quanto il lavoro rappresenti una vera redenzione.

Ci dai qualche numero?
Sono circa una decina i detenuti coinvolti tra assunti e tirocini nel progetto CUP, con oltre 20.000 chiamate gestite finora, a testimonianza di un impegno costante e qualificato. Uno di loro hanno ottenuto proposta di lavoro anche dopo la scarcerazione, riuscendo ad avviare un reale percorso di reinserimento sociale e imprenditoriale.
Quale futuro per questo progetto?
Il futuro è quello di un seme che sta germogliando e vuole crescere forte. L’idea è ampliare l’esperienza del CUP in carcere, aumentando il numero di operatori e diversificando le attività, specialmente verso ambiti tecnologici più avanzati. Si vuole inoltre replicare questo modello in altri istituti penitenziari, potenziando la collaborazione con le istituzioni, le aziende e le realtà del territorio. Così si contribuisce non solo a creare lavoro, ma soprattutto a costruire nuove speranze e percorsi di reinserimento sociale.
Cosa significa per un detenuto intraprendere un percorso lavorativo all’interno della casa circondariale?
Per i detenuti rappresenta un’importante occasione di riscatto personale e sociale. Significa riscoprire la propria umanità, acquisire competenze, assumersi responsabilità e trovare dignità in un contesto difficile. Il lavoro crea un senso di appartenenza e aiuta a superare solitudine e disperazione. È spesso la prima vera luce in una realtà complessa, una reale seconda chance che cambia la prospettiva di vita di molti.
Ci racconti di cosa si occupa la cooperativa Noi Group e quali sono i progetti in attivo in questo momento?
Noigroup è una realtà con più di 25 anni di storia dedicata all’inclusione lavorativa di persone con disabilità, malattie invalidanti e situazioni di svantaggio sociale. Oltre al progetto CUP in carcere, la cooperativa gestisce numerose attività che spaziano dall’assistenza a persone fragili fino ai servizi in ambito sanitario e sociale. Grazie a un modello imprenditoriale basato sulla collaborazione con numerose aziende, ha permesso la creazione di oltre 200 posti di lavoro dedicati a persone con disabilità, impiegando oggi più di 600 lavoratori. Noigroup rappresenta un ponte importante tra il mondo delle imprese, le istituzioni e i cittadini più vulnerabili, portando avanti un impegno di formazione, lavoro e inclusione con grande attenzione ai valori umani.



