Un laboratorio interno sull’Intelligenza Artificiale che diventa occasione di formazione per la rete. Il 1 ottobre webinar gratuito con Riccardo Naidi, Open Innovation consultant di CGM, per esplorare le potenzialità dell’AI all’interno delle nostre realtà. A disposizione, percorsi formativi su misura sia online che in presenza per le singole cooperative.

Da alcuni mesi lo staff di CGM si incontra tutti i mercoledì mattina per “prendere un caffè” con AI.
Questo caffè virtuale è coordinato da Riccardo Naidi, Open Innovation consultant di CGM: un’occasione formativa interna sull’Intelligenza Artificiale. Un laboratorio aperto, dove si esplorano nuovi strumenti, si condividono pratiche e si costruisce una cultura digitale inclusiva.
Mettere in pista progetti come questo significa aprirsi a nuovi mondi, con la consapevolezza che l’innovazione tecnologica può e deve essere al servizio delle nostre imprese.
È un percorso che nasce dalla curiosità, cresce con la pratica e si nutre del confronto continuo tra persone e competenze diverse.
Nei prossimi mesi, ci proponiamo di:
Incrementare la sperimentazione
Continuare gli appuntamenti settimanali, rendendoli sempre più interattivi e vicini ai bisogni concreti della rete. 
Attivare percorsi di formazione su misura sia online che in presenza
Offriamo la possibilità di costruire insieme percorsi formativi personalizzati, pensati per cooperative, enti e consorzi, calibrati sulle esigenze specifiche di ciascuna realtà.
Raccogliere proposte e bisogni
Se hai un’idea, una necessità o vuoi proporre un tema da esplorare, siamo qui per ascoltarla e trasformarla in un’occasione di apprendimento condiviso.
Sei interessato all’uso dell’AI nella tua cooperativa? Il 1 ottobre un webinar gratuito.
Mercoledì 1 ottobre dalle ore 10 alle ore 11 online proponiamo a tutte le cooperative un primo appuntamento gratuito per esplorare le potenzialità dell’AI all’interno delle nostre realtà.
È possibile partecipare compilando l’apposito form.
Vuoi saperne di più?
Scrivici a openlab@cgm.coop per ricevere informazioni, proporre argomenti o attivare un percorso dedicato.
Nel frattempo, al nostro Riccardo Naidi, abbiamo chiesto qualcosa in più sul “caffè con l’AI”, sul suo rapporto con questo strumento e sulle sue applicazioni e implicazioni nel contesto della cooperazione. Ecco l’intervista.
Da dove nasce questa idea?
È stata la combinazione di più elementi.
Prima di tutto parte dalla consapevolezza che ci troviamo in un momento senza precedenti: l’AI generativa sta accelerando la trasformazione digitale, rendendo l’adattamento (in chiave darwiniana) non più un’opzione, ma una necessità per non diventare ‘outsider’.
Il senso di urgenza mi ha spinto a riflettere su un duplice fronte: quali sono le sfide dirimenti che stanno emergendo e soprattutto quali opportunità se ne possono trarre? In altre parole: come può l’AI diventare un catalizzatore di sviluppo sociale? È l’AI for social good davvero realizzabile o è solo una ‘buzzword’?
I nostri obiettivi sono duplici: internamente, vogliamo sensibilizzare, alfabetizzare e rendere operativo il gruppo CGM sull’uso dell’AI generativa per ottimizzare i processi interni, per poi estendere queste pratiche a tutta la rete. Esternamente, l’obiettivo a lungo termine è connettere la tecnologia con l’economia sociale, posizionando il Consorzio CGM, forte del suo legame col territorio, come un punto di riferimento per l’innovazione tecnologica ad impatto sociale, dotando le cooperative sociali degli strumenti necessari.
Raccontaci cosa fate durante questo caffè?
Ogni mercoledì alle 8:15 ci ritroviamo su Teams per un appuntamento di 45 minuti. Partiamo con 5‑10 minuti “a microfoni aperti”: condivido le news più fresche sull’AI oppure gli stessi colleghi lanciano uno spunto, una domanda, un link curioso. Questo momento iniziale crea subito coinvolgimento e ci aiuta a calibrare l’incontro sui bisogni reali del gruppo.
Subito dopo passiamo al cuore del caffè: circa 30 minuti di demo live in cui condivido lo schermo e mostro, passo‑passo, come applicare l’AI ai casi d’uso quotidiani del nostro lavoro – dalla redazione di comunicati alle slide generative, dall’analisi rapida di dataset all’automazione delle ricerche. L’obiettivo è “vedere per credere”: niente teoria astratta, ma tool aperti, prompt alla mano e risultati in tempo reale.
Registriamo tutto: Teams salva il video, un agente di ChatGPT produce il verbale, e nel canale dedicato restano tre bacheche aggiornate – news, prompt utili e guide agli strumenti – più una lavagna “Ho bisogno di…” dove raccogliamo richieste e proposte.
Oggi si parla indistintamente di Chat GPT, AI pensando siano la stessa cosa, facciamo un po’ di chiarezza.
Non è semplice orientarsi tra tutte le sigle che spuntano ogni giorno. Partiamo dall’errore che sento più spesso: non tutte le intelligenze artificiali sono generative. In breve, intendiamo per intelligenza artificiale tutto ciò che cerca di simulare un’azione umana e se ne parla ormai dal secondo dopo guerra. Quello che si intende normalmente quando si parla di ChatGPT e tutti gli altri chatbot (Gemini, Claude, Co-pilot, Deepseek etc) sono intelligenze artificiali generative. Questo perchè sono delle architetture neurali (i più tecnici direbbero LLM) in grado di generare un output ben preciso: testo, immagini, slide, musica etc. Quindi l’intelligenza artificiale generativa è un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale in senso lato.
Qualche consiglio utile per chi si avvicina a questo mondo?
Anzitutto direi di non scoraggiarsi: l’AI si impara a piccoli passi. Ogni tentativo, anche quando il risultato non è perfetto, aggiunge un tassello di comprensione su come “ragionano” i modelli e su come formulare richieste sempre più precise.
Un altro consiglio che mi sento di condividere è quello di ritagliarsi un piccolo slot fisso nella giornata – bastano quindici minuti – per provare strumenti nuovi o perfezionare un prompt. Questa pratica costante, nel giro di poche settimane, cambia davvero la prospettiva: più iteri, più ti accorgi di quanto puoi affinare il tuo metodo e migliorare gli output.
Inoltre, vale la pena avvicinarsi con curiosità e divertimento. Io ho iniziato proprio così, sperimentando senza uno scopo immediato, solo per capire fin dove potevo spingere lo strumento. Questo approccio “giocoso” mantiene la mente aperta e trasforma gli errori in scoperte.
Infine, restare aggiornati è fondamentale: l’evoluzione dell’AI corre veloce e ogni mese nascono funzioni o strumenti che possono semplificare il lavoro quotidiano e amplificare l’impatto sociale dei nostri progetti.
Tu come ti approcci e quali sono le cose che utilizzi di piu? Ci fai qualche esempio?
Ogni mattina mi ritaglio una mezz’ora per leggere le novità sull’AI e segnare i tool che meritano un test. La prova pratica arriva nei momenti più tranquilli . Con il tempo ho costruito un piccolo kit che uso quasi ogni giorno:
- Ricerca rapida di fonti affidabili : Perplexity
 - Scrittura e brainstorming : ChatGPT e Gemini
 - Creazione di slide lampo : Gamma
 - Creazione immagini : ChatGPT in modalità visuale
 - Automazioni personalizzate (verbali, digest, reminder) : agenti su Manus, GPTs dedicati e un modello Mistra
 
Per fare un esempio concreto: Ho creato un’automazione dove ogni settimana ChatGPT mi manda una mail con tutte le ultime novità su:
- Tecnologie & trend di mercato su economia sociale
 - Bandi disponibili in cui ci si può candidare a livello di Consorzio e non solo
 - Ultime notizie in ambito AI
 
Quello che uso di più comunque è il GPTs verbale agent che, partendo dalla trascrizione delle riunioni, mi redige in pochi secondi un verbale standard immediatamente condivisibile con i colleghi.
Vuoi ricevere informazioni sul webinar o sui percorsi di formazione, proporre argomenti o attivare un percorso dedicato? Scrivici: openlab@cgm.coop.



