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Edugamers in tutta Italia per promuovere il gaming consapevole e le relazioni

Trenta Edugamers da Torino a Roma promuovono socializzazione, apprendimento e prevenzione attraverso i videogiochi. Martina di Crescere Insieme li coordina e dice: “Spesso i videogiochi sono fonte di tensione nelle famiglie. Il nostro approccio avvicina realtà e virtuale, avvicina le persone”

“Quando mi chiedono cosa succede in una Gaming Zone, racconto questo episodio. C’è un ragazzo che frequenta il nostro spazio e gioca sempre da solo allo stesso videogioco. In una modalità particolare: fa esplodere qualsiasi cosa e basta. L’Edugamer, dopo averlo osservato, gli lancia una sfida: costruire qualcosa che possa accogliere gli altri giocatori. Il ragazzo così comincia ad usare la dinamite per fare spazio e creare una sala per concerti con tanto di arredi per ospitare gli altri. Da quel momento inizia a giocare anche con altri ragazzi e a relazionarsi anche fuori dal gioco, facendosi ‘mentore’ per chi non sa utilizzare il videogioco. Questo è il lavoro dell’Edugamer, un lavoro dentro e fuori dal gioco”. Martina Gullone è psicologa e psicoterapeuta della Cooperativa Crescere Insieme di Torino e coordina gli Edugamers su tutto il territorio nazionale nell’ambito del progetto Edugamer for kids.

Ma cosa sono gli Edugamers? Sono professionisti con ottime abilità di gamer che giocano on-line con i ragazzi e li supportano nell’apprendere abilità e nel gestire tempo del gioco ed emozioni, sono consulenti educativi per le famiglie, sono delle guide adulte preparate di connessione tra reale e virtuale, tra esperienze di vita e gaming. “Abbiamo 30 Edugamers attivi da Varese a Roma – continua Martina – Abbiamo costituito una vera e propria community che attiviamo sulla base dei nostri eventi on-line e dei progetti sviluppati sui territori”.
Uno dei luoghi principali in cui opera l’Edugamer è l’EduGaming Zone, uno spazio sociale, un contesto protetto in cui praticare i videogiochi in compagnia, in modo da prevenire comportamenti che potrebbero dare origine a problemi o vere e proprie dipendenze. Al momento ce ne sono quattro concentrate tra Lombardia e Piemonte: tre nelle biblioteche e una in una scuola secondaria di primo grado. La prospettiva è quella di raddoppiarle. “Non abbiamo aperto le Zone in luoghi casuali – spiega la psicologa di Crescere Insieme – Sono tutti luoghi di cultura e già questo cambia l’approccio: anche i videogiochi possono essere strumenti culturali“.
Socializzazione e cooperazione, apprendimento di abilità e e capacità di gestire le emozioni, informazione e prevenzione sono i principali obiettivi perseguiti nelle EduGaming Zone a cui i ragazzi accedono gratuitamente tramite un sistema di tesseramento pensato per promuovere anche attività non legate strettamente al gioco.

“Spesso i videogiochi sono fonte di tensioni nelle famiglie. Lo sguardo che portiamo come Edugamers consente di avvicinare mondi diversi, di creare dei ponti generazionali, di dare le corrette informazioni anche sulle potenzialità di questi strumenti, di coniugare manualità nel gaming e maturità. Colleghiamo ciò che accade dento il gioco con ciò che accade fuori e viceversa per non lasciare i ragazzi da soli, per favorire relazioni, apprendimenti, per promuovere il divertimento sano”, la conclusione di Martina.

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Kids4Impact, misuriamo e valorizziamo le trasformazioni del welfare educativo

Un progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo, promosso dal Consorzio PAN, con il Consorzio CGM e Con.Opera come enti attuatori, e partner scientifico Fondazione Zanacan, per descrivere, quantificare e valorizzare i cambiamenti dei servizi educativi. 

Il welfare educativo sta vivendo un momento di forte trasformazione. Grazie alla crescita di finanziamenti mirati, ad esempio sulla povertà educativa minorile, e alle scelte strategiche e operative delle imprese sociali, l’offerta dei servizi si sta arricchendo, attingendo da ambiti non educativi in senso stretto (come quello culturale o artistico), i servizi per l’infanzia si stanno spostando anche all’interno di luoghi “non canonici” (ad esempio le esperienze in outdoor), c’è una migliore capacità di ingaggio delle comunità come attori educanti e un trasformazione digitale con l’avvento di piattaforme phygital.

Per descrivere, quantificare e valorizzare tutti questi cambiamenti, è nato il progetto “Kids4Impact”, sostenuto da Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo, promosso dal Consorzio PAN, con il Consorzio CGM e Con.Opera come enti attuatori, e partner scientifico Fondazione Zanacan. Abbiamo coinvolto 16 cooperative e 59 servizi educativi. Ora, sulla base delle loro testimonianze e dei loro contributi, stiamo perfezionando un nuovo dispositivo orientato all’individuazione dell’impatto che renda visibili i risultati delle attività generate dai servizi educativi. 

Fondamentale l’individuazione di KPI diversificati sulle diverse aree in rispondenza dei diversi indicatori su: benessere dei bambini, impatto sulle famiglie, impatto nella comunità di riferimento, integrazione con altre aree/settori, produttività delle imprese, rete di partner/collaborazioni. Il modello individuato sarà poi sperimentato, coinvolgendo un gruppo di valutatori e attraverso la realizzazione di laboratori metodologici. Questo progetto ci permette, inoltre, di creare un centro di competenza, una comunità di pratiche che acquisisca le competenze per l’applicazione del dispositivo e che si autoalimenti attraverso il continuo confronto e scambio di buone pratiche. 

“Il valore di questo progetto per CGM – il commento di Simona Taraschi, responsabile della nostra Area educazione – sta nel fatto che ci ha permesso, da un lato, di confrontarci come imprese e di condividere le dimensioni specifiche dei servizi educativi che riteniamo imprescindibili per misurare il benessere di bambini, famiglie, educatori e il livello di coesione/inclusione e accoglienza all’interno del contesto in cui il servizio è inserito. Dall’altro lato, il progetto, giunto all’avvio della fase di sperimentazione, ci permetterà di riconoscere il valore dei servizi educativi attraverso gli esiti riscontrati non solo sui diretti fruitori, ma anche sulle comunità educanti e questo, mi auguro, possa agire da volano nella sensibilizzazione e nell’approccio culturale dell’intera comunità, soprattutto laddove gli obiettivi numerici sui servizi educativi fissati dall’UE sono ancora lontani dall’essere raggiunti”.

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Investire sul futuro: sfide, opportunità, pratiche

“Investire sul futuro: sfide, opportunità, pratiche” questo il titolo del convegno organizzato dal Consorzio PAN che si terrà a Milano il 2 dicembre presso la sala convegni Intesa Sanpaolo in Piazza Belgioioso, 1.

Il consorzio PAN che dal 2004 opera per sviluppare servizi all’infanzia e attività di ricerca, presenta uno spazio di riflessione e condivisione sul futuro dei servizi all’infanzia 0-6.

Le sfide su cui lavorare sia Italia che in Europa, le opportunità per il terzo settore, il mondo economico, la politica e il mondo sociale e le pratiche messe in campo dal Consorzio per garantire a bambini e famiglie contesti educativi di qualità e nuove opportunità.

Info e iscrizioni: info@consorziopan.it

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Educazione Eventi

Focus Educazione: la prima tappa per generare relazioni

Povertà educativa, empowement, connessioni e condivisione tra i partecipanti della Rete CGM: questi i pilastri che hanno condotto il primo Focus sul tema educazione che si è tenuto a Firenze il 9 ottobre.”Ogni realtà cooperativa ha raccontato la propria esperienza e messo a disposizione conoscenza e apprendimenti dimostrando quando sia importante il ruolo che la cooperazione oggi ha nel produrre know – how sull’infanzia e sullo sviluppo di capitale relazionale” – così racconta la giornata Francesca Gennai, Presidente della cooperativa La Coccinella di Trento e membro del Consiglio di Amministrazione di CGM.

Povertà educativa, questa la prima tematica affrontata a Firenze. Sono stati presentati 4 servizi diversi per approccio,  target di riferimento e strategie adottate nel coinvolgere le famiglie con bambini in situazione di fragilità economica, sociale e culturale: tutti, però, egualmente focalizzati sull’ obiettivo di incidere sulla lotta alla povertà educativa del proprio territorio.

Il secondo tema di cui si è discusso è stato empowement e coinvolgimento dei genitori, perché senza la loro presa di consapevolezza si riesce ad incidere poco sul cambiamento culturale che accompagna la svolta; abbiamo condiviso la necessità di organizzare servizi flessibili, di tessere relazioni con soggetti diversi, dell’importanza di lavorare in rete.

Ci siamo resi conto che spesso è molto più importante costruire un’opportunità per un bambino a rischio povertà piuttosto che offrirgli un’azione pronta; che il ruolo delle nostre imprese sociali dovrebbe essere quello di saper dare a tutti un’equa possibilità di avere delle prospettive per il futuro.

I partecipanti sono tornati a casa consapevoli che il vero valore di questo primo focus sul tema educazione, nonostante la fatica di estraniarsi dalla quotidianità e dai propri servizi, è lo scambio e l’apertura a nuovi stimoli.

Così come ci conferma Elena Silvestri, Presidente del Consorzio La Rada di Salerno e membro del Consiglio di Amministrazione di CGM: “A Firenze ho percepito la passione, l’entusiasmo, l’energia e la bellezza del nostro lavoro. Mi porto a casa la consapevolezza della necessità di fare insieme a soggetti diversi da noi e che è importante mantenere le nostre identità solide, ma non rigide”.

Il prossimo appuntamento sarà a Torino il 4 dicembre.

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Eventi

L’approccio integrato nell’educazione dei bambini

L’approccio integrato 0/6 nell’educazione dei bambiniConvegno dal titolo “L’Approccio integrato 0/6 nell’educazione dei bambini” in programma per i giorni 29 e 30 novembre 2018 presso il Lloyd’s Baia Hotel in via Benedetto Croce, Salerno (SA).

Il decreto attuativo della Buona Scuola ha previsto la nascita di un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni. Le novità introdotte con la riforma della scuola dell’infanzia possono essere riassunte in 3 punti:

  • creazione sistema integrato 0-6;
  • nuove regole per insegnare negli asili nido e nelle scuole materne;
  • garanzia di pari opportunità di educazione e istruzione tramite superamento delle disuguaglianze e delle barriere culturali.

Il convegno promosso dal Gruppo CGM a Salerno per il 29 e 30 novembre, in collaborazione con il Consorzio La Rada, vuole essere un’occasione di approfondimento e di confronto.

L’obiettivo dell’incontro è comprendere quali siano le migliori modalità da adottare per costruire sui territori comunità educanti per la fascia 0-6 anni che siano impegnate a sviluppare e realizzare iniziative volte a favorire forme di partecipazione attiva.Clicca QUI per registrarti su Eventbrite

Clicca QUI per il programma esteso e dettagliato del 29 e 30 novembreJTNDaWZyYW1lJTIwc3JjJTNEJTIyaHR0cHMlM0ElMkYlMkZ3d3cuZ29vZ2xlLmNvbSUyRm1hcHMlMkZlbWJlZCUzRnBiJTNEJTIxMW0xOCUyMTFtMTIlMjExbTMlMjExZDMwMjYuMTA4NjY2NDc3ODIzNiUyMTJkMTQuNzMxOTg2NjE1NDAzNjY3JTIxM2Q0MC42NzE1NzQ1NzkzMzYzMSUyMTJtMyUyMTFmMCUyMTJmMCUyMTNmMCUyMTNtMiUyMTFpMTAyNCUyMTJpNzY4JTIxNGYxMy4xJTIxM20zJTIxMW0yJTIxMXMweDEzM2JjMWJiZTdlMWVlM2IlMjUzQTB4Mzc3NDQyNWNmY2RjMjQxMyUyMTJzTGxveWQlMjYlMjMzOSUzQnMlMkJCYWlhJTJCSG90ZWwlMjE1ZTAlMjEzbTIlMjExc2l0JTIxMnNpdCUyMTR2MTU0MTYwMTU1MjgzNiUyMiUyMHdpZHRoJTNEJTIyNjAwJTIyJTIwaGVpZ2h0JTNEJTIyNDUwJTIyJTIwZnJhbWVib3JkZXIlM0QlMjIwJTIyJTIwc3R5bGUlM0QlMjJib3JkZXIlM0EwJTIyJTIwYWxsb3dmdWxsc2NyZWVuJTNFJTNDJTJGaWZyYW1lJTNF

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Al via Familyhub mondi per crescere: un progetto per la famiglia

Al via “Familyhub: mondi per crescere”: il progetto che grazie alla figura del case-manager offre alle famiglie in difficoltà servizi educativi personalizzati.Al via “Familyhub: mondi per crescere”, il progetto multi-regionale di imprenditorialità sociale dedicato ai servizi educativi personalizzati per bambini  selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Capofila dell’iniziativa è il consorzio Co&So che opererà assieme ad una cordata di 33 partner, sia territoriali che nazionali, tra cui CGM, Oxfam, Dynamo Academy, Università degli Studi di Firenze (Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Psicologia) e l’Istituto degli Innocenti. I territori su cui impatterà il progetto sono Firenze, Roma, Forlì, Potenza, Milano, Torino e Matera.

“Familyhub: Mondi per crescere” vuole ampliare l’accesso all’ educazione dei bambini grazie a un’innovativa personalizzazione dei servizi offerti alle famiglie unita ad azioni di sostegno economico.

In ogni territorio saranno aperti degli sportelli che, da una parte svolgeranno una funzione d’ascolto delle famiglie, e dall’ altra, forniranno risposte specifiche e concrete sul modello dei Family Hub già attivi e operanti nelle città di Firenze e Scandicci. Gli sportelli faranno perno sulla figura del case-manager che faciliterà l’accesso ai servizi e sarà l’elemento di raccordo tra l’utenza vulnerabile e i servizi messi a disposizione dal territorio come centri per l’impiego, servizi sociali, biblioteche, anagrafe, centri interculturali etc…

I servizi educativi saranno protagonisti di un autentico cambiamento di paradigma per offrire alle famiglie, in situazioni di fragilità, maggiore flessibilità oraria, attraverso aperture prolungate e attività di out reach come laboratori in piazza, nonché sviluppare progetti innovativi che prevedano l’uso del digitale. La famiglia sarà sostenuta e accompagnata anche attraverso il coinvolgimento di esperti nell’ambito sanitario (ad esempio alimentazione e vaccinazioni pediatriche), sostegno pedagogico (sonno, regole e gioco).

I soggetti promotori del progetto vogliono favorire un modus vivendi sostenibile per quelle famiglie che vivono in un contesto di fragilità reso ancora più difficile dalla crisi economica e occupazionale. Per questo i destinatari saranno minori nella fascia 0-6 anni e nuclei familiari con bambini (0-6 anni) che saranno individuati tramite i partner territoriali del progetto.

La priorità sarà data alle famiglie con bassa intensità di lavoro, famiglie a rischio povertà con un reddito disponibile (nell’anno precedente) inferiore alla soglia di rischio, famiglie che sperimentano gravi deprivazioni materiali (ritardo/morosità bollette, mutui, affitto), non adeguato riscaldamento in casa, impossibilità di sostenere spese impreviste, difficoltà a permettersi un pasto adeguatamente proteico per almeno 2 giorni, irrealizzabilità vacanze e indisponibilità economica per l’acquisto di tv a colori, lavatrice, macchina e telefono (Fonte: indicatori standardizzati a livello europeo da Eurostat). Attraverso queste specifiche azioni si intende intercettare le famiglie più vulnerabili per favorire così una maggiore conoscenza e consapevolezza della relazione con i servizi operanti sul territorio. Tutto questo sarà possibile grazie soprattutto alla realizzazione di 6 nuovi presidi territoriali di comunità volti a diminuire la percentuale di persone a rischio povertà. Non si tratta di interventi palliativi, ma di un progetto che vuole far nascere comunità educanti solidali sul territorio.

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EDUCA 2018: CALL FOR PROPOSAL

Algortimi educativi: al centro della IX edizione di EDUCA i rapporti tra educazione e nuove tecnologie  Smartphone, tablet, web, social media e intelligenza artificiale: le tecnologie digitali e della comunicazione, ormai parte della vita quotidiana, mettono in discussione le relazioni in famiglia, tra pari, tra giovani e adulti; impattano sui sistemi di insegnamento e di apprendimento. Questa trasformazione, che spesso genera inquietudine e allarmismi, sarà al centro del Festival dell’educazione. Dal 13 al 15 aprile a Rovereto, grazie a ospiti nazionali e alla presentazione di pratiche innovative, si proverà a individuare in un’ottica multidisciplinare un percorso per integrare educazione e tecnologie digitali. Il programma del Festival in preparazione a cura del Comitato promotore e dal board scientifico di EDUCA sarà arricchito dalle proposte delle agenzie educative e degli enti culturali che parteciperanno entro il 7 febbraio alla selezione della Call for proposal.

 EDUCA 2018: l’evento

La rivoluzione digitale è ormai passata e le cosiddette nuove tecnologie sono parte integrante della quotidianità di tutti, fin da piccoli. Questa presenza, pur al centro dell’attenzione collettiva da ormai più di un decennio, è stata finora trattata prevalentemente come una questione legata solo all’acquisizione delle competenze digitali o adottando posizioni ideologiche che si traducono in netti e contrapposti pro o contro.

Manca invece una riflessione che aiuti a comprendere gli impatti delle tecnologie nelle relazioni in famiglia, a scuola e nella comunità e che, attraverso punti di vista e competenze differenti, sostenga una loro integrazione nei processi educativi e sociali. Ecco perché il Comitato promotore di EDUCA, (composto dalla Provincia autonoma di Trento, dall’Università degli Studi di Trento e dal Comune di Rovereto) ha deciso di dedicare a questo tema la prossima edizione del Festival, dal titolo “ALGORTIMI EDUCATIVI. Responsabilità e spirito critico nel tempo delle nuove tecnologie”. Il Comitato è già impegnato nella costruzione del programma con il supporto del consorzio Consolida e con il contributo scientifico di Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Franco Demarchi e IPRASE.

Paola Venuti, direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento e coordinatrice scientifica del Festival spiega: “fiducia, responsabilità, libertà, regole e pensiero critico sono gli elementi fondamentali delle relazioni educative che fino a poco tempo fa erano basate principalmente sull’esperienza e la presenza; oggi dobbiamo interrogarci su come questi elementi possano essere agiti anche attraverso relazioni mediate e a distanza.” Un interrogativo che nel programma del Festival sarà declinato rispetto alla produzione e l’accesso alla conoscenza; all’inclusione sociale e all’uguaglianza; alle relazioni intergenerazionali e alla formazione dell’identità fisica e psicologica individuale; alle modalità di apprendimento e alle relazioni tra famiglie e scuola. “Tra i vari elementi – aggiunge Venuti – metteremo l’accento in modo particolare sulla responsabilità e sullo spirito critico perché crediamo che la comunicazione oggi renda difficile distinguere quanto scritto da amici e coetanei, da persone che interpretano altre persone, da strumenti di intelligenza artificiale. Dobbiamo perciò interrogarci su come si possano dare strumenti che coniughino l’accesso facile e istantaneo alla conoscenza con la verità. In uno scenario così trasformato l’insegnamento, e più in generale il sistema educativo, deve mantenere, anzi rafforzare la capacità di educare al pensiero critico.”

EDUCA 2018: call for proposal 

La rappresentazione dell’educazione come bene comune ha portato, negli anni ad aprire a reti e soggetti diversificati, a livello locale e nazionale, al fine di dare visibilità e diffusione alle sperimentazioni pedagogiche e alle innovazioni che si producono dentro ai luoghi dell’educare e del vivere comune (la scuola, le famiglie, le associazioni e le cooperative, gli spazi comuni dei quartieri, dei paesi e delle città). Di qui la chiamata a partecipare rivolta a tutte le organizzazioni e agli enti educativi e culturali interessati per contribuire, alla realizzazione del Festival portando riflessioni e pratiche maturate all’interno dei rispettivi contesti attraverso seminari, laboratori o spettacoli. Una chiamata cui negli anni hanno risposto quasi 300 organizzazioni. La scadenza per la candidatura è il 7 febbraio 2018 e va presentata compilando una delle schede pubblicate sul sito www.educaonline.it dove sono specificati anche i criteri di ammissione, le modalità di selezione e i servizi messi a disposizione. Le schede vanno inviate all’indirizzo e-mail: coordinatore@educaonline.it.

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Matera: Cultura à Educazione

Consorzio La Città Essenziale presenta “Cultura è educazione”“Cultura è Educazione – Presente e futuro dei sistemi educativi” questo il titolo della due giorni dedicata alla prima infanzia promossa dal consorzio La Città Essenziale di Matera.

L’appuntamento è a Matera il 6 e 7 dicembre presso l’Hotel Nazionale (Via Nazionale, 158/A).

L’evento si compone di:

  • una sessione formativa, il 6 dicembre riservata agli operatori dei servizi all’infanzia;
  • una sessione plenaria, il 7 dicembre dalle 9:30 alle 13:30.

Scopri qui il programma dell’evento