Al via inclusi: il progetto nazionale dedicato agli studenti con disabilità
52 partner di 5 regioni diverse saranno impegnati nei prossimi tre anni nel promuovere una scuola e un territorio equi ed accessibili a tutti. Lo faranno attraverso strumenti differenti: tecnologie, competenze professionali degli insegnanti e degli educatori, rappresentazione pubblica e mediatica della fragilità, orientamento formativo e professionale. Il progetto, di cui il consorzio Consolida di Trento è capofila, è finanziato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto delle povertà educative con 1.223.500 €.
Sono quasi 300.000 (il 3,5% della popolazione studentesca) gli alunni con disabilità nelle scuole italiane. Questo il dato registrato nell’ultimo rapporto ISTAT pubblicato alla fine del 2020, che conferma così il trend di crescita degli ultimi anni (+13.000). Nello stesso periodo sono aumentati anche gli studenti con Bisogni educativi speciali del 29%. A fronte di fragilità sempre più estese, l’istituto nazionale di statistica rileva anche la crescita del numero degli insegnanti di sostegno, mentre risultano ancora molto carenti: il supporto di assistenti alla comunicazione e all’autonomia, l’accessibilità per chi ha difficoltà motorie e gli ausili per le disabilità sensoriali. Anche l’infrastrutturazione tecnologica, sia in termini di strumenti che di competenze, risulta insufficiente, soprattutto sul fronte delle tecnologie per il sostengo. La situazione è ulteriormente peggiorata con la Didattica a distanza che si legge sempre nell’indagine “ha reso più complesso un processo delicato come quello dell’inclusione” tanto che più del 23% degli studenti con disabilità non ha preso parte alle lezioni (circa 70.000).”
In questo conteso si inserisce il progetto “INCLUSI. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, avviatosi promosso dal consorzio Consolida di Trento insieme ad altri 52 partner di 5 diverse regioni italiane (Trentino Alto Adige, Lombardia, Marche, Campania, Lazio).
«Il titolo Inclusi – racconta Francesca Gennai, vicepresidente del consorzio – esplicita chiaramente l’obiettivo del progetto, mentre il sottotitolo, dalla scuola alla vita, andata e ritorno, ne focalizza non solo il perimetro d’azione, ma anche l’approccio culturale e metodologico che è quello di considerare l’inclusione, come l’educazione, una responsabilità che non può essere delegata esclusivamente alla scuola perché è di tutti. Se la scuola, infatti, è centro pulsante di vita sociale dove, spesso per la prima volta, e comunque per molti anni i percorsi individuali si incrociano e intrecciano in una dimensione collettiva, dall’altro non c’è – non ci può né ci deve essere – un netto ‘dentro e fuori’ la scuola».
«Il ruolo degli insegnanti, dei dirigenti e di tutto il personale nel sostegno e accompagnamento dei percorsi di vita di bambini e ragazzi – aggiunge Gennai – si costruisce e realizza, infatti, in relazione alle famiglie e al territorio con tutte le altre agenzie educative che lo abitano. In questa visione olistica della scuola come comunità nella comunità il progetto Inclusi vuole promuovere, sia culturalmente sia attraverso la costruzione di specifici strumenti educativi e didattici, l’accessibilità a una formazione di qualità per tutti e una reale e autentica inclusione dei bambini e dei ragazzi con disabilità che della ‘comunità scuola’ e della comunità in generale fanno parte. Lo farà guardando alle molteplici dimensioni che compongono queste vite e quelle dei loro compagni – le relazioni, il benessere, lo sport, la cultura, il futuro lavorativo – e agendo in direzioni differenti ma integrate: tecnologia, competenze professionali degli insegnanti ed educatori, rappresentazione della fragilità, orientamento».
Le molteplici direzioni del progetto. spiegano i promotori, sono possibili grazie alla pluralità e diversità per competenze, forma organizzativa e contesto territoriale dei partner tra i quali molte scuole, ma anche numerosi attori del Terzo settore: dalle Fondazioni (come la Ca’ Foscari e H-Farm) ai consorzi (tra cui Gruppo Cooperativo CGM) e alle cooperative sociali, fino alle associazioni come Ledha e Anffas nazionale.