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SEE ME IN – L’imprenditoria degli immigrati diventa più competitiva

Il progetto, finanziato da Interreg Central Europe, che propone idee, modelli e servizi per rendere più innovative e competitive le imprese degli immigrati già stabilmente residenti nei paesi dell’area di progetto

 

Sono 32 le nuove imprese gestite da stranieri aperte ogni giorno in Lombardia, dove si concentrano il 20.3 % delle attività imprenditoriali di questo tipo. In Italia si contano 600 mila imprese, il 9,9 % del totale alla fine del 2018. Di queste l’80 % sono micro-imprese individuali. *

Una fotografia che spiega quanto le imprese già avviate da cittadini immigrati regolarmente stabiliti, siano una componente strutturale importante del tessuto imprenditoriale italiano. A questa vitalità spesso non corrisponde un’adeguata competitività per problemi linguistici e culturali e così il loro potenziale innovativo rimane spesso inespresso, limitandone lo sviluppo.

SEE ME IN, finanziato con i fondi del programma europeo Interreg Central Europe, intende colmare il divario fornendo alle imprese di immigrati (secondo la definizione dell’Unione Europea “persona nata fuori dalla EU che attualmente risiede legalmente in un paese EU) mezzi e strumenti per diventare più competitive sul mercato. Il progetto è coordinato dalla Fondazione Politecnico di Milano e comprende 10 partner provenienti da cinque diversi paesi europei (Italia, Croazia, Slovenia, Ungheria e Germania), tra i quali, per l’Italia, il Comune di Milano e il Gruppo Cooperativo CGM.

Le imprese degli immigrati non sono un gruppo omogeneo, molte di loro non dispongono di un network capillare di contatti nel paese ospitante e hanno difficoltà a raggiungere stakeholder importanti e potenziali clienti. L’obiettivo del progetto è creare una rete di supporto, sia da un punto di vista tecnologico, sia di contatti e servizi (hub e incubatori) nella città in cui sono nate queste imprese.

SEE ME IN prevede l’organizzazione di progetti pilota, webinar e attività di training per valorizzare il potenziale di queste imprese

“Da tempo, in Italia, l’imprenditoria degli immigrati costituisce una quota significativa dell’offerta imprenditoriale e una componente rilevante del tessuto produttivo di particolari settori e dell’offerta di servizi delle nostre città – precisa Eugenio Gatti Direttore Generale di Fondazione Politecnico di Milano -. Una loro maggiore integrazione nel tessuto produttivo può quindi contribuire a innalzare la competitività e la capacità di crescita dell’intera economia italiana. Per Fondazione Politecnico di Milano, che supporta la creazione di impresa, la sfida è quella di favorire, per le realtà imprenditoriali degli immigrati, lo stesso percorso innovativo intrapreso dalle piccole e medie imprese italiane: attivare un processo di integrazione e innovazione, cogliendo le opportunità offerte dalle politiche territoriali e dalla rete dei soggetti coinvolti, primo tra tutti l’Università, per favorire lo sviluppo economico del sistema paese ”.

 

 “Le aree urbane in Europa sono forze trainanti che sospingono l’economia, garantiscono la coesione sociale e innovano gli stili di vita – afferma Roberto Munarin, Direttore Area Lavoro e Formazione Comune di Milano -. Milano crede in una prospettiva di sviluppo della città sostenuta da politiche di inclusione sociale e crescita sostenibile. Per questi motivi la Direzione Economia Urbana e Lavoro investe nell’innovazione sociale. Riteniamo che sia compito del governo locale essere in prima linea anche quando si tratta di incoraggiare e sostenere gli imprenditori migranti nella convinzione che comunità diverse, creative e inclusive possano rappresentare il fertile retroterra per uno sviluppo equo e duraturo della città.”

 

“Sperimentare nuovi strumenti e strategie per connettere le imprese di immigrati con il tessuto produttivo delle città è un obiettivo estremamente interessante per CGM – precisa Sabina Bellione Responsabile Area Progettazione CGM. In primo luogo perché questo offre concrete possibilità di crescita a queste realtà ma soprattutto perché significa collegarle con il tessuto sociale delle comunità, nelle quali oggi invece sono spesso considerate come entità slegate dal contesto, se non in aperta contrapposizione con la piccola imprenditorialità italiana. Nella scommessa sull’”integrazione imprenditoriale” l’esperienza di CGM nella costruzione di reti territoriali e di strumenti per il capacity building degli imprenditori sociali impegnati in delicate transizioni di mercato può essere messa a sistema per una vera partita di sviluppo.”

Il progetto è iniziato nell’aprile del 2019 e durerà tre anni. SEE ME IN, finanziato per 1,7 milioni di euro dal programma Interreg Central Europe 2014-2020 con fondi FESR, è coordinato dalla Fondazione Politecnico di Milano e comprende il Comune di Milano, il Gruppo Cooperativo CGM, School of Advanced Social Studies in Nova Gorica, ACT Group, Association Social Economy Slovenia, West Pannon Regional and Economic Development Public Nonprofit Ltd, Municipality of Nova Gorica, Budapest Chamber of Commerce and Industry, Aiforia GmbH.

 

 

 

*Dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza

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Social Enterprise Open Camp

Social Enterprise Open Camp

 

Gender Smart Investing

Social Enterprise Open Camp è una formazione residenziale, immersiva capace di far convergere il potenziale femminile, la tecnologia e l’accesso al capitale per disegnare le imprese sociali del futuro.

L’evento  è promosso da Fondazione Opes-Lcef  (organizzazione con sede a Milano e si occupa di sostenere le imprese sociali nel Mondo e in Italia) e dal Gruppo Cooperativo CGM.

L’apertura è prevista per il pomeriggio del 22 giugno a Napoli, nella suggestiva cornice di Castel dell’Ovo, con un convegno aperto al pubblico nel quale si potranno ascoltare le più significative voci dell’imprenditoria sociale a livello mondiale, proseguirà il 23 e il 24 a Salerno  con due intense giornate di formazione residenziale  e si concluderà nella splendida chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli, la mattina del 25 giugno, con una sessione dedicata a narrazioni e testimonianze delle imprese sociali del territorio campano.

L’evento di portata internazionale, avrà come focus centrale l’imprenditoria sociale e affronterà diversi temi significativi quali: l’importanza della leva tecnologica per lo sviluppo e la crescita delle imprese a impatto, il valore delle imprese sociali per far fronte alla sfide del terzo millennio, anche nella logica del supply chain, il significato dello storytelling per costruire la propria brand identity, la gestione delle competenze per la formazione del capitale umano delle imprese, il management, la valutazione d’impatto, le modalità per l’accesso ai finanziamenti e al capitale nell’economia sociale e circolare, la replicabilità e la scalabilità del modello di business.

Il  ruolo delle donne nella governance di imprese sociali, la valorizzazione del potenziale femminile, l’urgenza di colmare il gender gap non solo come dovere etico, ma anche come opportunità di mitigazione del rischio imprenditoriale rappresenteranno i “fili rossi” che guideranno le riflessioni in tutti i gruppi di lavoro e che s’intrecceranno con gli altri focus centrali

Imprenditrici e imprenditori d’impatto, aspiranti innovatori, giovani talenti, operatori di imprese e cooperative sociali, associazioni, operatori della cooperazione internazionale, investitori, rappresentanti di istituzioni, università e accademie. Un programma ricco di sessioni plenarie  con interventi e testimonianze di speakers e imprenditori sociali  e di  lavori di gruppo, coordinati da workshop leader e in cui si analizzeranno imprese sociali  fondate da donne.

Tutte le informazioni su www.socialopencamp.org